Allora di ritorno da Parigi, scriverò più in dettaglio sul blog (copiando e incollando questa e aggiungendo tre aggettivi ad effetto) ma solo alcune impressioni.
Prima cosa, ci siamo divertiti molto, i soliti italiani hanno fatto gruppone sparpagliati tra sabato, domenica e lunedì. Salvatore come sempre gentilissimo e monumentale.
Girando tra i banchi "ufficiali" mi ha preso un certo sconforto, lo devo ammettere. Quando ho visto i Nadurra NAS ho avuto una groppo allo stomaco (prontamente sciolto da generose dosi di 21 e 25 anni eh).
Le distillerie che oramai hanno di linea prodotti "con età" sono pochissime, cito Balblair, Dronach (ok, c'è il CS ma lo metto tra i NAS non Nas), Benriach (single cask in sherry tripla maturazione molto buono) e poche altre realtà. HP, Ardbeg e Macallan avevano dei banchi tristissimi con 3 prodotti in croce che, guardacaso, sono quelli che hanno.
Menzione speciale per Balvenie che aveva TUN e 25 anni aperti in mescita.
Ovviamente non si è bevuto male, comunque, e ci mancherebbe, e poi se si aveva accesso alla sala VIP ci si poteva sbizzarrire (o anche spendendo qualcosa ai collectors).
Tra gli outsiders dire di aver assaggiato ottimi Cognac e Armagnac, un Red Breast 21 mica male e vari bourbon di ottimo livello.
Non so se farò la fine del protagonista di Aspettando i barbari o del Deserto dei Tartari, ma vedo il mondo dello scotch piuttosto impaludato e l'appassionato (vero) con la sacca sc@@tale un po' penzolante. Tocca andare fino a Parigi per divertirsi