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da Biscolino ven nov 18, 2016 3:48 pm
Ieri sera sono stato all'ultima serata Gourmet organizzata dal WhiskyClub e mi sono segnato qualche nota dopo gli assaggi.

Purtroppo (o per fortuna, visto la qualità dei piatti...) una degustazione mangiando è per forza di cose "inquinata" dai gusti e profumi che invadono la sala, quindi butto lì giusto qualche impressione di massima sulle quattro bottiglie.

Canadian Pendleton 1910 12 anni: bottiglia dalla collezione di Claudio del Whisky Club, non più in commercio. Un 100% segale molto sfizioso: al naso molto interessante, canditi all'arancia e spezie. Un profumo bello pieno, con tanta frutta (agrumi). Al palato un po' meno incisivo, me lo aspettavo più aromatico. Dolce e speziato. Alcool assente. (Abbinato a un antipasto con forti profumi di formaggio e porri: al naso ha retto benissimo il confronto, ma al palato forse un po' meno nonostante l'accoppiata non mi sia dispiaciuta)

Ben Rinnes 18 (Whisky Club): questo un po' mi ha deluso. Al naso leggero, dolce, miele, ma molto meno aromatico del Canadese. Al palato qualcosa di più (si tratta comunque di un whisky molto piacione, delicato), qualche nota verde, forse ginepro o pianta aromatica, ma sempre molto leggero. Diciamo che è l'abbinamento tra il palato e i 18 anni che sembra strano: fosse stato un 12 anni mi sarebbe tornato di più, ma un 18 così sembra quasi come se fosse sotto tono. E poi la firma alcolica che, va bene che è sopra i 52 gradi, ma non sembra un alcool di 18 anni: sembra qualcosa di più giovano e irrequieto. Non so, di tutte le bottiglie è quella che mi ha invogliato meno. (Abbinato ad un a cassoeula d'oca, molto dolce e delicata)

Glendronach 12 Sherry PX (Whisky Club): questo ero curioso di assaggiarlo, visti i pareri che girano, e devo dire che mi ha soddisfatto pienamente. E' come il 12 anni OB, ma all'enessima potenza. Al naso bello carico, dolce (ovviamente Sherry ovunque) e al palato ancora tanto Sherry con note calde, cioccolato o espresso (sono in dubbio). Molto molto caldo e confortevole. (Abbinato ad una cassoeula tradizionale, i sapori forti e il dolce si sposano bene, reggono il confronto)

Brandy Villa Zarri 24 anni (Whisky Club): signori, un'apoteosi. Mi spiace, ma ha surclassato tutti e tre i whisky. Al naso è il tipico brandy molto invecchiato, dolce, cremoso, caldo, vinoso. Ma al palato si apre un mondo. Pieno, una nota bella marcata di resina balsamica e ginepro, veramente incisivo. E poi il classico caldo confortevole del Brandy a coccolarti in sottofondo. C'è proprio la botta balsamica iniziale che ti sveglia e poi il dolce brandy che ti culla mentre ti riappisoli. Sono 59 gradi, se non sei abituato ti ammazza, ma se hai il palato allenato allora è tutto piacere. Questo è l'unico di cui, avuta l'occasione, ho fatto il bis.
Peccato forse solo la temperatura di servizio un po' più fresca del normale. Mi sarebbe piaciuto più caldo, ma eravamo in chiusura, quindi dovrò rimandare il piacere a quando mi arriverà la bottiglia (si, questo e il GlenDronach li ho già ordinati.......). C'erano però quattro bicchieri, usati dagli organizzatori per un pre-tasting, che poi sono girati in sala a inizio cena come anteprima: il brandy in questi bicchieri, scaldati e ossigenati dal continuo passamano, aveva un carattere ancora più dolce e accattivante.

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da CaskStrength mar nov 22, 2016 12:30 am
Bel resoconto dettagliato... per me è sempre un piacere leggere come si vivono questi eventi dal punto di vista degli "appassionati" che vi partecipano! :ok:

Non piangere mai sul whisky versato... (Jack Lemmon, A Qualcuno Piace Caldo, 1959)
da Biscolino mar nov 22, 2016 11:14 am
Eh si, ero gà molto curioso da prima di provarlo e la serata è stata la conferma: gran buona bottiglia. Nonostante i sapori forti dei piatti, il suo carattere l'ha fatto sentire lo stesso.

Se non ci fosse stato quel mostro del brandy finale, l'avrei etichettato tranquillamente come migliore bottiglia della serata. Veramente, il Villa Zarri è stato una sorpresa: ho già a casa un Bas Armagnac del 1985 (non artigianale, non single cask) e bevuto parecchi brandy e cognac in passato, ma nessuno regge minimamente il confronto.

Mi chiedo cosa possa succedere se si prendesse un whisky e si facesse una finitura nella botte vuota che ha contenuto quel Brandy: se quella nota di resina balsamica riuscisse a passare al whisky, potrebbe essere una bomba.

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