Ecco una sintesi delle informazioni che ho raccolto Oltralpe. Ve le giro così come le ho ricevute non avendo modo di verificarle, la fonte è decisamente affidabile.
Primo Michel Couvreur è sempre stato un uomo del mistero, e questo ha sicuramente contribuito a creare interesse verso i suoi prodotti. Non si è mai concesso alla stampa, di carattere non proprio facile, ha avuto successo perché nel consumatore medio si è erroneamente capito che il suo distillato era prodotto in Francia cosa ovviamente falsa. Tra gli appassionati non ha mai convinto sino in fondo perché ha sempre tenuto tutto segreto: non si conosce la distilleria di origine, non si conosce il luogo maturazione e spesso neanche l'età. Perché quindi pagare tutti questi soldi?
Una delle sue poche dichiarazioni che si ricordi è quella che per lui la botte conti oltre il 90% nel profilo aromatico di un whisky (è come dire che Laphroaig e Auchentoshan differiscono solo per il tipo di botte in cui sono maturati ...), cosa che non ha incrementato la sua popolarità tra gli esperti.
A parte la notizia della sua scomparsa non è mai comparso su WhiskyMagazine francese.
Le notizie "non ufficiali" raccontano che:
- Il new make spirit era prodotto prevalentemente in due distillerie Braeval e Ben Nevis.
- Gli spiriti venivano distillati con tante code, per fare in modo che il livello finale era attorno al 60% di alcol, quindi non c'era bisogno di tagliare con l'acqua prima di mettere in botte.
- Le botti erano accuratamente selezionate. Solo first fill e (così traduco) venivano sempre lasciato un po' del vino o dello sherry precedentemente contenuto.
- Ci sono in Francia due diverse cantine di maturazione, una secca e una molto umida. A seconda della versione, le botti potevano essere maturate nell'uno nell'altro o cambiare ogni tanto posizione.
- La confusione sul dove il tutto è maturato è grande. All'inizio acquistava barili maturati in Scozia, poi ha iniziato a maturare in Francia ma siccome la legislazione per le etichette non era così rigida ci ha giocato sopra non poco.
- Sono stati fatti invecchiare non più di 500 botti, le più vecchie hanno difficilmente superato i 10 anni.
- In Francia ancora oggi capita che clienti entrino in un whisky shop per chiedere del whisky Couvreur, sintomi di un attaccamento al brand, e questo stupisce i commercianti per primi.
- Quando poi ho detto che lo si trova anche in Italia, la risposta è stata eh oui ?!?
Insomma un personaggio dibattuto che ha saputo costruire un suo stile e una sua immagine.