da Lorenzo_P
gio gen 05, 2017 11:26 pm
Molti di voi all'ultimo festival si sono imbattuti in Mr. Mauro Leoni che presentava il Ghibinèt, il primo single malt italico in quanto è stato distillato nel 2008 presso Braulio, quindi grossomodo un lustro prima di Puni (pur se quest'ultimo è prodotto "stabilmente"). Il Ghibinèt infatti è stato fatto in produzione single cask presso Braulio e maturato in una (ma dai?) botte ex-Caol Ila.
Posto una intervista recuperata sul tubo, dove sentirete meglio tutte le informazioni relative al prodotto prima che io scriva troppe castronerie.
https://www.youtube.com/watch?v=fIm2M3_hRrw
Un po' tutti siamo rimasti sorpresi dalla cosa ed è stata una piacevole e simpatica scoperta. Anche le confezioni "a libro" (di cui ora non recupero la foto) in cui era venduto erano parecchio originali. E' imbottigliato a gradazione di botte.
N: Si sente l'influenza "Islayana", primo impatto torba (erbaceo/fumosa), ma al tempo stesso ci sento cereali, erbe d'alpeggio , note citriche e balsamiche. Leggermente "farmy".
P: Imbocco dolce, poi sapido e tendente al salato; torba parecchio più delicata che al naso e più digradante al fumo/braci, note di limone/cedro candito, fieno? Un po' di salamoia Caol Ila style (così claudione -che non mi legge, tiè- è contento). Pepe bianco.
La gradazione alcolica è totalmente assente nonostante il valore (pur non elevatissimo) della medesima; pur essendo un whisky relativamente giovane è già ben amalgamato e sicuramente la botte scelta ha impresso il suo marchio. Per essere Caol Ila è parecchio sul pepato andante.
F: olive in salamoia, spezie (nuovamente verso il pepato), note citriche. Per nulla breve, ancora pepe e salinità.
Mio commento? Ora dite alla Braulio di produrlo stabilmente (anche se temo che avere altre botti simili sia un po' difficile..)!! Al diavolo le grappe, noi vogliamo il maltooo