da CaskStrength
dom gen 22, 2017 8:20 pm
Visto che la sezione "sample" della vetrinetta è piuttosto affollata e mi occorrono boccette per il prossimo Ring, mi sono deciso a confrontare due espressioni di Mortlach prelevate all'ultimo MWF, precisamente:
- 13yo 2003/2016 Small Batch - Cadenhead's
- 19yo 1996/2016 Unchillfiltered Collection - Signatory Vintage
Sono entrambi provenienti dall'unione di 2 botti ex Bourbon ed imbottigliati al 46%, non filtrati a freddo e senza E150a.
All'olfatto il Cadenhead's è abbastanza composto nell'intensità e caratterizzato da un dualismo che vede da una parte note di uva bianca e cereale leggermente zuccherato, e dall'altra spiccati sentori minerali e sporchi (olio lubrificante tipo "macchina da cucire" o da "officina"). Il Signatory ripropone le stesse caratteristiche, ma in veste amplificata e più intensa, mettendo la parte fruttata (qui con risvolti anche floreali) più in avanti rispetto al Cadenhead's, ove invece prevale il lato minerale. In entrambi c'è un sentore come di cimice schiacchiata, più in evidenza nel Signatory... detto così può fare un po' schifo, ma vi assicuro che così non è...
Al gusto il Cadenhead's si mostra subito coerente con l'olfatto e ne ripresenta gli aromi con prevalenza della parte minerale ed una bella trama oleosa, di carattere. Il Signatory è più pieno, più oleoso, ricco e fruttato già all'ingresso, ed aggiunge in sottofondo note floreali, di cereale "nocciolato" e candela profumata. I 6 anni di sosta in più in botte fanno sentire anche un po' il legno (e qualche spezia), ma in maniera ben dosata e mai invadente. Tutti e due hanno a centro bocca una bella espansione, che permea il palato e si spegne lentamente.
Nel finale del Cadenhead's, di buona lunghezza e persistenza, sembra di aver leccato degli ingranaggi di metallo lubrificati con olio sintetico ( ), ma non manca il contrappunto del cereale leggermente dolce a bilanciare l'interessante vena minerale. Quello del Signatory è altrettanto lungo, ma un po' più articolato, con echi fruttati e floreali ed ancora la presenza ben integrata del legno.
Sono entrambe interpretazioni interessanti e molto simili, con il Cadenhead's maggiormente impostato sulle note minerali ed il Signatory, viceversa, su quelle fruttate. In ogni caso le note "sporche" di casa Mortlach sono evidenti e danno carattere, benchè non assumano in queste espressioni ex Bourbon i connotati per cui gli imbottigliamenti ex Sherry di Mortlach sono famosi, ovvero "brodo" e "carne". In definitiva, comunque, mi sono piaciuti molto tutti e due, con leggera preferenza per Signatory.
- 13yo 2003/2016 Small Batch - Cadenhead's
- 19yo 1996/2016 Unchillfiltered Collection - Signatory Vintage
Sono entrambi provenienti dall'unione di 2 botti ex Bourbon ed imbottigliati al 46%, non filtrati a freddo e senza E150a.
All'olfatto il Cadenhead's è abbastanza composto nell'intensità e caratterizzato da un dualismo che vede da una parte note di uva bianca e cereale leggermente zuccherato, e dall'altra spiccati sentori minerali e sporchi (olio lubrificante tipo "macchina da cucire" o da "officina"). Il Signatory ripropone le stesse caratteristiche, ma in veste amplificata e più intensa, mettendo la parte fruttata (qui con risvolti anche floreali) più in avanti rispetto al Cadenhead's, ove invece prevale il lato minerale. In entrambi c'è un sentore come di cimice schiacchiata, più in evidenza nel Signatory... detto così può fare un po' schifo, ma vi assicuro che così non è...
Al gusto il Cadenhead's si mostra subito coerente con l'olfatto e ne ripresenta gli aromi con prevalenza della parte minerale ed una bella trama oleosa, di carattere. Il Signatory è più pieno, più oleoso, ricco e fruttato già all'ingresso, ed aggiunge in sottofondo note floreali, di cereale "nocciolato" e candela profumata. I 6 anni di sosta in più in botte fanno sentire anche un po' il legno (e qualche spezia), ma in maniera ben dosata e mai invadente. Tutti e due hanno a centro bocca una bella espansione, che permea il palato e si spegne lentamente.
Nel finale del Cadenhead's, di buona lunghezza e persistenza, sembra di aver leccato degli ingranaggi di metallo lubrificati con olio sintetico ( ), ma non manca il contrappunto del cereale leggermente dolce a bilanciare l'interessante vena minerale. Quello del Signatory è altrettanto lungo, ma un po' più articolato, con echi fruttati e floreali ed ancora la presenza ben integrata del legno.
Sono entrambe interpretazioni interessanti e molto simili, con il Cadenhead's maggiormente impostato sulle note minerali ed il Signatory, viceversa, su quelle fruttate. In ogni caso le note "sporche" di casa Mortlach sono evidenti e danno carattere, benchè non assumano in queste espressioni ex Bourbon i connotati per cui gli imbottigliamenti ex Sherry di Mortlach sono famosi, ovvero "brodo" e "carne". In definitiva, comunque, mi sono piaciuti molto tutti e due, con leggera preferenza per Signatory.
Non piangere mai sul whisky versato... (Jack Lemmon, A Qualcuno Piace Caldo, 1959)