da ZioWhisky
gio mar 23, 2017 11:45 am
Penso che sia arrivato anche il mio turno...
Eccomi qua allora col presentarvi la mie impressioni sul Deanston 18 anni, batch 1, 46,3% abv, bourbon cask finish.
Ho comprato questo scotch su consiglio di uno degli "esperti" di Instagram.
Di questa distilleria delle Highlands non avevo mai sentito parlare e, con questo acquisto, sono andato praticamente alla cieca (eccezion fatta per il consiglio di cui sopra).
SCATOLA
Partiamo dalla scatola, marrone con scritte bianche, gialle e dorate.
Molto "minimal", con uno stilizzato chiaroscuro di quella che credo essere la distilleria stessa.
Orgogliosamente specificano che questo whisky invecchiato 18 in Bourbon cask (dicono solo "finito" per l'esattezza ma non credo possano esserci invecchiamenti in altro tipo di botti) è
"un_chill filtered
(Exactly as it should be)".
Leggo la dichiarazione e già mi gaso un altro po, e suppongo che non debba neppure esserci caramello come colorante, anche se non c'è specificatamente scritto (supposizione che ha trovato conferma in un successivo controllo in rete).
Sul retro c'è una breve disanima sulle loro interpretazione del whisky e di come lo fanno che parte con un
"We put everything we are, into everything we make"
e che continua con gli ingredienti che usano e si conclude con
"A gift from the Gods".
Ok, saranno esagerati, ci crederanno veramente o meno, sono veramente emozionato quando, finalmente, tiro fuori la bottiglia.
BOTTIGLIA
Anche la bottiglia è di un tipo leggermente diverso da quelle a cui sono abituato (essendo "cresciuto" a Lagavulin, Caol Ila, Laphroaig, capirete esattamente quale sia per me lo stereotipo della bottiglia "classica"), questa è più bassotta, un poco più panciuta, che salendo si allarga ancora un po, fino a stringersi sul collo (che ha la sua classica bombatura) che è oblungo (soprattutto a salire verso il tappo).
Etichetta e retroetichetta riportano, sostanzialmente, la scatola, sia come stile che come contenuti, con l'aggiunta di queste due ulteriori chicche:
"Nothing added but hard work and determination"
E
"Simple, Handcrafted, Natural".
Madonnina, già l'adoro.
Il vetro della bottiglia è trasparente ed il liquido (che, a sto punto, non vedo letteralmente l'ora di assaggiare) all'interno sembra di un bellissimo dorato con qualche virata rossiccia.
STAPPO
Prima ancora di versarlo nel bicchiere, c'è un profumo che non vedeva l'ora di uscire, potente, non ancora definito completamente, ma la vaniglia e gli agrumi sono evidentissimi già così!
VERSO
Nel bicchiere il colore del distillato appare più limpido, le virature rossicce non ci sono più (boh!), e più chiaro tra l'ambra scura e l'oro chiaro.
NASO
L'alcool non si sente assolutamente (ma c'era da aspettarselo visto la gradazione contenuta) e la tanto auspicata (dalla mia gola e dal mio portafoglio) bontà si concretizza in un'esplosione di profumi, molto fresca per essere un 18enne, con la vaniglia in primis, gli agrumi subito a seguire, limone più prepotente seguito da arancia Navel e...cedro in sottofondo. Frutta secca, fieno...in una degustazione alla cieca avrei probabilmente scommesso trattarsi di uno Springbank.
PALATO
Sono commosso, anche qui arriva con un corpo bello pieno, rotondo, cremoso, quest'esplosività che, dapprima, "sgancia" in bocca tutto il sapore insieme, eppoi inizia a dipanarsi ordinatamente ed arrivano tutti i descrittori, ci sono gli agrumi, anzi, quasi più un unico agrume in bocca, ci sento il pomelo (fatto e finito), cioccolato fondente, frutta secca a iosa, un accenno di miele, una punta di spezie miste e la vaniglia, che accoglie e completa tutti gli altri senza per questo diventare mai stucchevole.
FINALE
Lungo, dolce e speziato (castagne bollite? E dov'erano prima?)
OSSIDAZIONE
Ora che, purtroppo, la bottiglia è in fondo, posso completare le note anche con questa voce.
L'ossidazione smorza un po i toni di questa bomba rendendolo più pacato, ma il gusto resta tutto e la componente di frutta secca si accende e delinea maggiormente. Altra cosa che trovavo solo accennata all'inizio della bottiglia, ma che si sente molto di più ora, è la parte "legnosa", buona e mai fastidiosa.
Che whisky ragazzi.
Eccomi qua allora col presentarvi la mie impressioni sul Deanston 18 anni, batch 1, 46,3% abv, bourbon cask finish.
Ho comprato questo scotch su consiglio di uno degli "esperti" di Instagram.
Di questa distilleria delle Highlands non avevo mai sentito parlare e, con questo acquisto, sono andato praticamente alla cieca (eccezion fatta per il consiglio di cui sopra).
SCATOLA
Partiamo dalla scatola, marrone con scritte bianche, gialle e dorate.
Molto "minimal", con uno stilizzato chiaroscuro di quella che credo essere la distilleria stessa.
Orgogliosamente specificano che questo whisky invecchiato 18 in Bourbon cask (dicono solo "finito" per l'esattezza ma non credo possano esserci invecchiamenti in altro tipo di botti) è
"un_chill filtered
(Exactly as it should be)".
Leggo la dichiarazione e già mi gaso un altro po, e suppongo che non debba neppure esserci caramello come colorante, anche se non c'è specificatamente scritto (supposizione che ha trovato conferma in un successivo controllo in rete).
Sul retro c'è una breve disanima sulle loro interpretazione del whisky e di come lo fanno che parte con un
"We put everything we are, into everything we make"
e che continua con gli ingredienti che usano e si conclude con
"A gift from the Gods".
Ok, saranno esagerati, ci crederanno veramente o meno, sono veramente emozionato quando, finalmente, tiro fuori la bottiglia.
BOTTIGLIA
Anche la bottiglia è di un tipo leggermente diverso da quelle a cui sono abituato (essendo "cresciuto" a Lagavulin, Caol Ila, Laphroaig, capirete esattamente quale sia per me lo stereotipo della bottiglia "classica"), questa è più bassotta, un poco più panciuta, che salendo si allarga ancora un po, fino a stringersi sul collo (che ha la sua classica bombatura) che è oblungo (soprattutto a salire verso il tappo).
Etichetta e retroetichetta riportano, sostanzialmente, la scatola, sia come stile che come contenuti, con l'aggiunta di queste due ulteriori chicche:
"Nothing added but hard work and determination"
E
"Simple, Handcrafted, Natural".
Madonnina, già l'adoro.
Il vetro della bottiglia è trasparente ed il liquido (che, a sto punto, non vedo letteralmente l'ora di assaggiare) all'interno sembra di un bellissimo dorato con qualche virata rossiccia.
STAPPO
Prima ancora di versarlo nel bicchiere, c'è un profumo che non vedeva l'ora di uscire, potente, non ancora definito completamente, ma la vaniglia e gli agrumi sono evidentissimi già così!
VERSO
Nel bicchiere il colore del distillato appare più limpido, le virature rossicce non ci sono più (boh!), e più chiaro tra l'ambra scura e l'oro chiaro.
NASO
L'alcool non si sente assolutamente (ma c'era da aspettarselo visto la gradazione contenuta) e la tanto auspicata (dalla mia gola e dal mio portafoglio) bontà si concretizza in un'esplosione di profumi, molto fresca per essere un 18enne, con la vaniglia in primis, gli agrumi subito a seguire, limone più prepotente seguito da arancia Navel e...cedro in sottofondo. Frutta secca, fieno...in una degustazione alla cieca avrei probabilmente scommesso trattarsi di uno Springbank.
PALATO
Sono commosso, anche qui arriva con un corpo bello pieno, rotondo, cremoso, quest'esplosività che, dapprima, "sgancia" in bocca tutto il sapore insieme, eppoi inizia a dipanarsi ordinatamente ed arrivano tutti i descrittori, ci sono gli agrumi, anzi, quasi più un unico agrume in bocca, ci sento il pomelo (fatto e finito), cioccolato fondente, frutta secca a iosa, un accenno di miele, una punta di spezie miste e la vaniglia, che accoglie e completa tutti gli altri senza per questo diventare mai stucchevole.
FINALE
Lungo, dolce e speziato (castagne bollite? E dov'erano prima?)
OSSIDAZIONE
Ora che, purtroppo, la bottiglia è in fondo, posso completare le note anche con questa voce.
L'ossidazione smorza un po i toni di questa bomba rendendolo più pacato, ma il gusto resta tutto e la componente di frutta secca si accende e delinea maggiormente. Altra cosa che trovavo solo accennata all'inizio della bottiglia, ma che si sente molto di più ora, è la parte "legnosa", buona e mai fastidiosa.
Che whisky ragazzi.