da Gotan
dom apr 02, 2017 7:32 pm
Dopo avere avanzato un sample da Ospitaletto (grazie Gpp!), ho ben pensato di mettere a fianco questi due whisky. Il 18 viene da una mia bottiglia, aperta da un mesetto forse, e credo sia un batch compreso tra il 2011 ed il 2013, a giudicare dalla roba presente in enoteca e dai prezzi.
NASO
Il 18 è relativamente dolce, discretamente aperto ed espressivo. Succo d'arancia marinato, se mai può esistere, lievemente affumicato. Sfumature di cuoio e menta. Che ci sia una quota di sherry? E evidentemente più scuro del 25, ma il caramello penso sia la causa di questa differenza.
Il 25 ha una maggiore intensità (e ci mancherebbe...), si porta sull'aria di mare, limone, un burro caldo appena accennato. Con il passare dei minuti, mi fa pensare alla stanza del sale che potete trovare in un centro termale. Godurioso.
PALATO
Il 18 replica la morbidezza vista al naso (sì, vista al naso...) non è certo un dram aggressivo. L'imbocco è dolce, giocato sul succo d'arancia che viene poi sovrastato dal fumo, molto più evidente ora. Ricompare in sottofondo la nota mentolata e sullo sfondo attacca il pepe che si presenta con arroganza sulla scena, facendo sparire la dolcezza sentita al naso e all'imbocco. Finale di media persistenza, giocato sul fumo e sul pepe.
La differenza di gradazione, i 7 anni e chissà cos'altro si fanno sentire, di brutto: è un dram nettamente più esplosivo. Inizialmente, e per un breve istante, richiama il 18, ma poi la scena è dominata da torba, sale e liquirizia, con il pepe che ancora una volta prende il sopravvento ma in maniera decisamente più netta. Fa capolino anche del chili.
Finale lungo, stavolta, ancora sulle note sentite prima.
Due whisky ottimi, per carità, e senza difetti evidenti: il 18 è buono buono ma, ammettiamolo, il 25 lo fa sembrare più modesto un pò in tutto. Quasi un dram da educande. Eppure è buono e non manca di carattere, l'ho già detto?
NASO
Il 18 è relativamente dolce, discretamente aperto ed espressivo. Succo d'arancia marinato, se mai può esistere, lievemente affumicato. Sfumature di cuoio e menta. Che ci sia una quota di sherry? E evidentemente più scuro del 25, ma il caramello penso sia la causa di questa differenza.
Il 25 ha una maggiore intensità (e ci mancherebbe...), si porta sull'aria di mare, limone, un burro caldo appena accennato. Con il passare dei minuti, mi fa pensare alla stanza del sale che potete trovare in un centro termale. Godurioso.
PALATO
Il 18 replica la morbidezza vista al naso (sì, vista al naso...) non è certo un dram aggressivo. L'imbocco è dolce, giocato sul succo d'arancia che viene poi sovrastato dal fumo, molto più evidente ora. Ricompare in sottofondo la nota mentolata e sullo sfondo attacca il pepe che si presenta con arroganza sulla scena, facendo sparire la dolcezza sentita al naso e all'imbocco. Finale di media persistenza, giocato sul fumo e sul pepe.
La differenza di gradazione, i 7 anni e chissà cos'altro si fanno sentire, di brutto: è un dram nettamente più esplosivo. Inizialmente, e per un breve istante, richiama il 18, ma poi la scena è dominata da torba, sale e liquirizia, con il pepe che ancora una volta prende il sopravvento ma in maniera decisamente più netta. Fa capolino anche del chili.
Finale lungo, stavolta, ancora sulle note sentite prima.
Due whisky ottimi, per carità, e senza difetti evidenti: il 18 è buono buono ma, ammettiamolo, il 25 lo fa sembrare più modesto un pò in tutto. Quasi un dram da educande. Eppure è buono e non manca di carattere, l'ho già detto?
Accumula oggi e non pentirti domani!
