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da Gotan dom ago 06, 2017 6:00 pm
Ho avuto la fortuna di poter comprare un sample di questo imbottigliamento di Velier, lanciato nel 2011. Un grazie a Francesco Mattonetti che ha partecipato al Rum Day offrendo l’opportunità di degustare prodotti ormai davvero difficili da trovare.

Nella zona del Demerara pare che fossero in attività circa 200 distillerie nell’800: mano a mano che chiudevano, quelle rimaste aperte compravano o comunque si tenevano gli alambicchi di quelle che avevano chiuso per produrre i propri rum.

Faccio questa premessa solo per dire – se mai la cosa possa interessare a qualcuno che non sia un feticista degli alambicchi – che il rum in questione venne distillato con un alambicco pot still in legno, fabbricato almeno 150 anni prima, a quanto si dice. Originariamente apparteneva alla Versailles, come indicato nella sigla VSG che si vede in foto.

L’etichetta della bottiglia ci dice che il 1995 fu l’anno dell’ultima distillazione.

16 anni di invecchiamento, maturazione ai tropici, gradazione piena. Non sappiamo nulla invece della tipologia di botti utilizzate: l’unica informazione è il misterioso “Marks on the barrels: ELCR”. Si dice che contraddistingua i rum “light”, cioè con bassa gradazione di esteri (quanto bassa, poi?). Il risultato finale, come nel caso dell’Uitvlugt 1997 ULR di Cookie, non è propriamente leggero, ma tant’è.

Colore: ambra scuro. E’ evidente un’oleosità molto piena già alla vista.

Naso: con il 61,2% sarà meglio avvicinarsi con cautela. A sorpresa, pur avendo un aroma intenso, l’alcool si avverte poco. Il primo impatto restituisce un profumo di colla, che però non ricorda un rum jamaicano, almeno tra quelli che ho assaggiato sino ad oggi. In sottofondo, si percepisce un che di fruttato, tra l’ananas e la pesca. Lasciandolo respirare un po’, emerge poi una nota persistente, tra il legno affumicato ed il catrame. Non proprio facile da analizzare, è molto concentrato e intenso.

Palato: anche qui un approccio con cautela, temo di trovarmi qualcosa di eccessivo… E invece no, alla faccia della gradazione, si mostra tutto sommato gestibile. Qui si conferma il grande corpo di questo rum, che faceva capolino già guardando le tracce oleose lasciate nel bicchiere. Sempre molto compatto ed intenso, butta fuori note agrumate e speziate di zenzero, con una chiusura che tende poi a virare verso un lato mentolato che concede un po’ di tregua al palato, prima di ripresentare l’aroma di legno affumicato già sentito al naso.

Finale: piuttosto asciutto ed astringente, riprende una certa nota speziata e di liquirizia.

Poche gocce d’acqua lasciano emergere un lato più fruttato al naso, che però mantiene una certa dominanza dal legno, che tuttavia non trovo spiacevole. Al palato diventa più dolce e molto godibile, , pur mantenendo una certa astringenza anche nel finale sulle note già viste.

Impressioni generali: anche se non tocca vette stellari, un rum che personalmente ho apprezzato molto, più per l’intensità e la compattezza che non per la complessità. Goloso.
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Accumula oggi e non pentirti domani!
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da Cookie_Monster dom ago 06, 2017 8:57 pm
La mia missione qui è finita: vado a traviare un altro forum :lollol:

Gotan ottimo come sempre, gli alambicchi della DDL sono una cosa affascinante, soprattutto quelli in legno :ok:

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