da Cookie_Monster
dom nov 26, 2017 4:15 pm
Long story short: dal 2001 Balvenie produce in via sperimentale malto torbato per una settimana all'anno. Per l'essicazione usano torba delle Highland, che fornisce caratteristiche aromatiche differenti rispetto a quella di Islay. Questo è il primo imbottigliamento realizzato con il whisky messo a maturare nel 2002 in botti ex-bourbon. Non filtrato a freddo, ridotto a 48.3 gradi.
Colore: Giallo dorato. Sulle pareti del bicchiere si sviluppano delle gambe non troppo sottili.
Naso: Molto fruttato e dolce. Mele e pere stramature, miele e scorza di limone. La torba è leggerissima, si avverte come una nota vagamente vegetale. Col tempo si fa un pelo più sporca.
Palato: L'attacco rimane sempre sul dolce/fruttato, con molto miele e frutta stramatura. Una sensazione di pizzicore sulla lingua a metà fra il fermentato a il pepato. Ancora una volta la torba arriva da ultima, ma inizia a farsi un po' più presente passando dal vegetale a qualcosa di più fumoso.
Finale: Di media lunghezza, emerge della vaniglia che finalmente si accompagna ad una torba sempre più evidente. Diventa una nota molto più di carbone. A me ricorda l'odore di quando mio padre mi portava da piccolo a vedere i modelli delle locomotive a vapore Tornando più terra a terra, si evolve verso il tè Lapsang souchong.
Whisky molto interessante, la torba è vagamente percepibile al naso e man mano si fa sempre più evidente fino ad esprimersi completamente sul finale. Rimane comunque un attore secondario, che sia whisky di Balvenie è evidente, ma sicuramente dà quel tocco di diverso e intrigante al profilo classico della distilleria
Colore: Giallo dorato. Sulle pareti del bicchiere si sviluppano delle gambe non troppo sottili.
Naso: Molto fruttato e dolce. Mele e pere stramature, miele e scorza di limone. La torba è leggerissima, si avverte come una nota vagamente vegetale. Col tempo si fa un pelo più sporca.
Palato: L'attacco rimane sempre sul dolce/fruttato, con molto miele e frutta stramatura. Una sensazione di pizzicore sulla lingua a metà fra il fermentato a il pepato. Ancora una volta la torba arriva da ultima, ma inizia a farsi un po' più presente passando dal vegetale a qualcosa di più fumoso.
Finale: Di media lunghezza, emerge della vaniglia che finalmente si accompagna ad una torba sempre più evidente. Diventa una nota molto più di carbone. A me ricorda l'odore di quando mio padre mi portava da piccolo a vedere i modelli delle locomotive a vapore Tornando più terra a terra, si evolve verso il tè Lapsang souchong.
Whisky molto interessante, la torba è vagamente percepibile al naso e man mano si fa sempre più evidente fino ad esprimersi completamente sul finale. Rimane comunque un attore secondario, che sia whisky di Balvenie è evidente, ma sicuramente dà quel tocco di diverso e intrigante al profilo classico della distilleria
«Non dare confidenza a Cookie, voci narrano che sia geneticamente mutato per sviluppare un'insana passione per i distillati di canna da zucchero»