da 777
ven set 20, 2013 6:52 pm
Grazie a Douglas Laing ed alla sua linea "provenance", ho potuto assaggiare una bella bottiglia di Laphroaig 10 y. che propone una gradazione diversa dall'imbottigliamento originale (40°).
Si legge che è stata distillata nell'autunno del 1998, ed è stata invecchiata per dieci anni in un refill hogshead.
Sotto questo cielo di settembre, dopo pranzo e con un bel sottofondo di musica di De Gregori, apro.
Apro distrattamente, ma l'odore che emana cattura subito la mia attenzione per esuberanza e forza.
Il colore è molto chiaro, credo che il legno abbia dato poco.
Olfatto.
Forte, esuberante. Disinfettante, plastilina, torba in un mix non da subito piacevole ma sicuramente molto espressivo.
Lasciandolo riposare qualche minuto nel bicchiere si ammorbidisce un poco ed emergono altre note, più classiche, quali torba e mare. Pure qualcosa di lontanamente erbaceo, terra bagnata, castagne bollite.
Palato.
Attacco decisamente minerale, come leccare pietre bagnate dal mare.
Diesel che scema in acqua di porto stantìa.
Poi un tocco di liquirizia e gelato alla nocciola (in questo momento e proprio per questi particolari,mi ricorda vagamente un Laphroaig Cask Strenght con striscia rossa bevuto un annetto fa o giù di lì, ma qui è tutto più "pulito", meno sfocato).
Very Laphroaig, comunque.
Finale.
La mineralità avvertita al palato sfocia in incontenibile schiuma di mare, che asciuga la bocca brutalmente e ti lascia lì incredulo.
Poi torba, un filo di gelato alla nocciola e sentore di mare.
Conclusioni sconclusionate.
Brutale, emozionante.
Giovane ed esuberante, eppure molto classico: anche ad occhi chiusi avrei riconosciuto dopo qualche sorso la provenienza di questo malto.
Inconfondibilmente Laphroaig (salmastro+dolce+liquirizia)
E' un bel bere, anche se non è affatto beverino, ma anzi soprattutto inizialmente piuttosto duro, scontroso e ostico.
Di grande carattere.
Una fantastica bottiglia, dal costo umano anche se non ricordo più quanto l'ho pagata (ma se è in mio possesso state tranquilli che non costa uno sproposito )
Si legge che è stata distillata nell'autunno del 1998, ed è stata invecchiata per dieci anni in un refill hogshead.
Sotto questo cielo di settembre, dopo pranzo e con un bel sottofondo di musica di De Gregori, apro.
Apro distrattamente, ma l'odore che emana cattura subito la mia attenzione per esuberanza e forza.
Il colore è molto chiaro, credo che il legno abbia dato poco.
Olfatto.
Forte, esuberante. Disinfettante, plastilina, torba in un mix non da subito piacevole ma sicuramente molto espressivo.
Lasciandolo riposare qualche minuto nel bicchiere si ammorbidisce un poco ed emergono altre note, più classiche, quali torba e mare. Pure qualcosa di lontanamente erbaceo, terra bagnata, castagne bollite.
Palato.
Attacco decisamente minerale, come leccare pietre bagnate dal mare.
Diesel che scema in acqua di porto stantìa.
Poi un tocco di liquirizia e gelato alla nocciola (in questo momento e proprio per questi particolari,mi ricorda vagamente un Laphroaig Cask Strenght con striscia rossa bevuto un annetto fa o giù di lì, ma qui è tutto più "pulito", meno sfocato).
Very Laphroaig, comunque.
Finale.
La mineralità avvertita al palato sfocia in incontenibile schiuma di mare, che asciuga la bocca brutalmente e ti lascia lì incredulo.
Poi torba, un filo di gelato alla nocciola e sentore di mare.
Conclusioni sconclusionate.
Brutale, emozionante.
Giovane ed esuberante, eppure molto classico: anche ad occhi chiusi avrei riconosciuto dopo qualche sorso la provenienza di questo malto.
Inconfondibilmente Laphroaig (salmastro+dolce+liquirizia)
E' un bel bere, anche se non è affatto beverino, ma anzi soprattutto inizialmente piuttosto duro, scontroso e ostico.
Di grande carattere.
Una fantastica bottiglia, dal costo umano anche se non ricordo più quanto l'ho pagata (ma se è in mio possesso state tranquilli che non costa uno sproposito )