Parliamo di Grappa e altri distillati
da it51057 dom set 13, 2015 7:40 am
MarcusWeb ha scritto:Il mercato del rum è meno onesto di quello dello scotch, i rum buoni sono una minoranza.
Zacapa è il classico esempio di rum commerciale di infimo livello. Marchiato come 23 è in realtà un blend tra 6 e 23 anni....blend eseguito con metodo solera. Alcol e zucchero praticamente, complessità zero.

Allo stesso prezzo l'El Dorado 15 (qui i 15 sono reali) è un altro pianeta, vsto che si parlava di demerara.

anche se in effetti lo zacapa nella bottiglia vecchia (quella completamente fasciata nella paglia lo invecchiavano davvero 23 anni..... poi hanno deciso di allargare la produzione e siamo finiti al metodo solera...... ricordo che viene utilizzato anche nei whiskies ( io ho un glenfiddich 15 anni solera reserve)

Pino
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da antonio dom set 13, 2015 11:02 am
L invecchiamento con il sistema solera indica solamente il rum più vecchio che può esserci, ma la percentuale di un rum di 23 y in una bottiglia potrebbe essere inferiore al 6 %
da 777 mar set 20, 2016 6:45 pm
c'è un dato di fatto inequivocabile:
il rum piace a molti.
l'whisky piace a pochi.
Questo mi ha sempre fatto pensare che il rum non fa per me.
E' un prodotto piacione, zuccherino e maneggiato. Difatti piace.
Ci saranno anche molte eccezioni, ed io conosco praticamento zero di questo mondo, ma ho sempre pensato cosi.
da Biscolino mer set 21, 2016 10:54 am
Beh, alla fine succede un po' ovunque e la tendenza è quella. Sono appena stato in Trentino dove ovviamente a farla da padrone è la grappa e praticamente ogni paesino ha la sua enoteca con le sue grappe "della casa" con erbe o infusi vari.

Quello che ho notato è che la tendenza al dolcino fa vendere alla grande: nella zona dove ero io, la grappa al cirmolo era diffusa ovunque (è grappa con resina di pino). Però da un lato trovavi distillerie (rare) che ti proponevano questa grappa in purezza, dall'altra c'erano i marchi "della casa" che aggiungevano miele. In più, un po' ovunque ti offrivano l'assaggio rigorosamente da bottiglia fredda di frigo.

Alla fine chi vendeva alla grande? Quella della casa addizionata al miele e bevuta come fosse un limoncello gelato, perché era dolce e andava giù bene. Mentre quella veramente artigianale, bella aromatica e corposa, restava un prodotto di nicchia.
E la cosa si ripeteva per svariate qualità di grappa, dove alla versione veramente artigianale (per palati più esigenti) si accostava la versione proposta dalla casa con il miele ad addolcirne il gusto. Più il risultato finale era dolce, più le bottiglie andavano via come il pane.
da marco77 mer set 21, 2016 12:18 pm
Non saprei... :? Forse conta anche il fattore "moda", un po' come nel mondo della birra. Ormai, quasi tutti propongono birre luppolatissme, alcuni anni fa si faceva fatica a trovare un'IPA...

Let’s keep it fun; whisky’s no serious matters (unless you have to make a living out of it, or if you down way too much of it). Serge Valentin
da Gotan mer set 21, 2016 2:33 pm
777 ha scritto:c'è un dato di fatto inequivocabile:
il rum piace a molti.
l'whisky piace a pochi.
Questo mi ha sempre fatto pensare che il rum non fa per me.
E' un prodotto piacione, zuccherino e maneggiato. Difatti piace.
Ci saranno anche molte eccezioni, ed io conosco praticamento zero di questo mondo, ma ho sempre pensato cosi.

Ciao, è senz'altro vero per tanti prodotti a larga diffusione. E' altresì vero che c'è una fascia di prodotti, neppure troppo ristretta, che mantiene caratteristiche di purezza del distillato. Mi vengono i mente le bottiglie di Rum Nation,e soprattutto, di Velier.
Anche in etichetta, guardiamo alla collezione Habitation: tutto dichiarato in etichetta, con la volontà di portare trasparenza in un mondo spesso confuso dall'assenza di regole.
Provare per credere ;)

Accumula oggi e non pentirti domani!
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da 777 mer set 21, 2016 3:28 pm
non credo che sia una questione di moda.
Dolce = facile = abbordabile anche dal bevitore occasionale/inconsapevole
Poco dolce = difficile = abbordabile da appasionati/consapevoli
da Biscolino mer set 21, 2016 5:12 pm
Ma si, in un'enoteca (dove io da bravo alcolizzato malato ho passato 2 ore scandagliando ogni singola bottiglia) ho visto tre russi entrare, provare tutto il provabile e uscire stracarichi di tutti i più dolci infusi a base di grappa che avevano.

Dei distillati monovitigno manco uno: scartati tutti.

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da sergio76 mar mag 16, 2017 10:08 am
:evil: chi shifio, si dice dalle mie parti.
Ora un profano inesperto come me, amante della semplicità e soprattutto della tradizione come fa a distinguere un rum vero? Non vorrei abbandonarmi alla psicosi collettiva di massa, che nella storia colpisce e danneggia di fatto solo i piccoli e onesti produttori, in quanto le multinazionali riescono a cavarsela sempre alla fine.

Alla scoperta delle caramelle ,noci, mele, pere, frutti di bosco e big babol nei distillati. Ma dove sono?
da Cookie_Monster mar mag 16, 2017 11:37 am
Ehm, io sono un po' parziale sull'argomento rum (di qualità) perché sono la mia passione segreta (e qui tanto esecrata, ma ci sono altri estimatori). Comunque, sia, risposta rapida e concisa: sì, ci sono marche e imbottigliamenti di rum assolutamente di qualità senza nessuna pasticciata (al massimo del caramello come colorante, come nel whisky), ma sono la nicchia.

L'unica produzione ad avere un disciplinare (tipo DOP) è quella della Martinica, quindi rhum agricole ottenuto dal succo di canna da zucchero. Ma quanto a qualità puoi andare sul sicuro anche sui rhum agricole delle altre isole caraibiche francesi (Guadalupa, Marie Galante). Altra produzione sicura&di qualità è quella di Barbados, quindi marche come Foursquare o Doorly's.
Altrimenti Jamaica, ma qui ti direi di andare sugli imbottigliamenti indipendenti di Hampden, Worthy Park, Monymusk etc etc (sono tutte distillerie diverse).

Altra opzione, già citata, sono gli imbottigliamenti indipendenti, effettuati quindi da terzi e non dalla distilleria stessa, i quali sono tendenzialmente indice di qualità e cura (ovviamente a fronte di un prezzo maggiore) ;)

«Non dare confidenza a Cookie, voci narrano che sia geneticamente mutato per sviluppare un'insana passione per i distillati di canna da zucchero»