da Spotlight
ven gen 03, 2014 1:23 am
Qualche singolare esperienza di malto in Calabria.
Premetto che vengo in Calabria da più di ventisette anni, terra generosa ed ospitale.
Questa regione non finisce di sorprendermi.
Un paio di aneddoti.
Decido di dedicare le vacanze di Natale ad approfondire le mie deboli conoscenze sul whisky. Ho fatto il corso da sommelier, qualche anno fa, ed i distillati sono stati appena sfiorati. Ora mi è tornata la curiosità e vai di Laphroaig e Glenfarclas, siti web, forum (questo, principalmente) e, last but not least, Ralfystuff.
Ovviamente, cerco materia prima per i miei tentativi di degustazione.
Per singolare coincidenza mi ritrovo a parlare di whisky con un amico la cui moglie ha un piccolo bar. Senza saperlo la conversazione avviene a cinquanta metri dal capannone del suo fornitore. Detto fatto, con la rapidità di Speedy Gonzales, sequestro il mio amico e mi faccio presentare il distributore di bevande.
Questo, con molta gentilezza, mi permette di fare incetta di bottiglie pagandole un prezzo irrisorio, poichè sono in magazzino da tempo e non riesce a smerciarle facilmente. Una decina di bottiglie, fra cui Lagavulin 16, Oban 14, Macallan 12 Fine Oak (che magari a qualcuno di voi non piace ma per me è oro, nel senso che è comunque molto meglio di quello che bevevo un mese fa). Poi Glenfiddich 12 SR, Jura Superstition e qualcos'altro che ora mi sfugge.
Diciamo che la bottiglia meno pregiata che ho preso è - unico blended - un Johnny Walker Black Label. Prezzo medio per bottiglia, venti euro.
Secondo atto.
Vado all'enoteca del paese vicino, chissà che non riesca a trovare qualche chicca.
Qui hanno una decina di etichette.
Mi colpisce un Ardbeg Still Young. Chiedo il prezzo. 40 €. Lo prendo e chiedo la scatola. Il commerciante mi da quella del 10 YO. Gli faccio notare l'errore. Lui torna in magazzino e mi fa: mi scusi ma il prezzo che le ho dato è quello del dieci anni, questo non lo so quanto costa.
Gli hanno mandato lo Still Young, per errore, al posto del 10 YO.
Sudo freddo.
Il negoziante ci pensa un po' su e... mi chiede di fargli una proposta.
Gli faccio presente che un whisky di otto anni non può costare come uno da dieci (mica ho detto una bugia, lo Still Young, 2006, normalmente costa quattro volte il 10...)
Lui ribatte che le due bottiglie le ha pagate lo stesso prezzo, pertanto per lo SY non può farmi meno di 40; se voglio posso cambiare la mia scelta e prendermi la bottiglia più vecchia.
Declino la cortese offerta e prendo lo Still Young.
Risarcisco il negoziante prendendogli qualche altra bottiglia (Bunnahabhain, Glenmorangie) che accumula polvere da qualche anno.
Scambio due chiacchiere con lui, chiedendogli se organizza sessioni di tasting o di divulgazione su alcol e dintorni.
Zero.
Mi complimento comunque con lui perchè le etichette che ha non sono banali (c'è anche Bowmore e Balvenie).
Ribatte me le mandò (passato remoto) il mio fornitore. Ma mi rassicura, grazie ai miei acquisti ed alle altre vendite di fine anno, potrà rifare un ordine...
Conclusione.
In questa regione sono arrivate belle etichette (vedi anche viewtopic.php?f=18&t=1041) , ma la cultura del whisky è pari a zero.
Ciò ha conseguenze disastrose per la filiera della distribuzione.
Tuttavia, le potenzialità sono notevoli: goccia nel mare, ho contagiato il mio interesse per il whisky a degli amici che vorrebbero approvigionarsi di prodotti di qualità ma, ancor di più, vorrebbero 'perfezionarsi' nella conoscenza dei distillati.
Quasi quasi apro una attività di distribuzione...
Premetto che vengo in Calabria da più di ventisette anni, terra generosa ed ospitale.
Questa regione non finisce di sorprendermi.
Un paio di aneddoti.
Decido di dedicare le vacanze di Natale ad approfondire le mie deboli conoscenze sul whisky. Ho fatto il corso da sommelier, qualche anno fa, ed i distillati sono stati appena sfiorati. Ora mi è tornata la curiosità e vai di Laphroaig e Glenfarclas, siti web, forum (questo, principalmente) e, last but not least, Ralfystuff.
Ovviamente, cerco materia prima per i miei tentativi di degustazione.
Per singolare coincidenza mi ritrovo a parlare di whisky con un amico la cui moglie ha un piccolo bar. Senza saperlo la conversazione avviene a cinquanta metri dal capannone del suo fornitore. Detto fatto, con la rapidità di Speedy Gonzales, sequestro il mio amico e mi faccio presentare il distributore di bevande.
Questo, con molta gentilezza, mi permette di fare incetta di bottiglie pagandole un prezzo irrisorio, poichè sono in magazzino da tempo e non riesce a smerciarle facilmente. Una decina di bottiglie, fra cui Lagavulin 16, Oban 14, Macallan 12 Fine Oak (che magari a qualcuno di voi non piace ma per me è oro, nel senso che è comunque molto meglio di quello che bevevo un mese fa). Poi Glenfiddich 12 SR, Jura Superstition e qualcos'altro che ora mi sfugge.
Diciamo che la bottiglia meno pregiata che ho preso è - unico blended - un Johnny Walker Black Label. Prezzo medio per bottiglia, venti euro.
Secondo atto.
Vado all'enoteca del paese vicino, chissà che non riesca a trovare qualche chicca.
Qui hanno una decina di etichette.
Mi colpisce un Ardbeg Still Young. Chiedo il prezzo. 40 €. Lo prendo e chiedo la scatola. Il commerciante mi da quella del 10 YO. Gli faccio notare l'errore. Lui torna in magazzino e mi fa: mi scusi ma il prezzo che le ho dato è quello del dieci anni, questo non lo so quanto costa.
Gli hanno mandato lo Still Young, per errore, al posto del 10 YO.
Sudo freddo.
Il negoziante ci pensa un po' su e... mi chiede di fargli una proposta.
Gli faccio presente che un whisky di otto anni non può costare come uno da dieci (mica ho detto una bugia, lo Still Young, 2006, normalmente costa quattro volte il 10...)
Lui ribatte che le due bottiglie le ha pagate lo stesso prezzo, pertanto per lo SY non può farmi meno di 40; se voglio posso cambiare la mia scelta e prendermi la bottiglia più vecchia.
Declino la cortese offerta e prendo lo Still Young.
Risarcisco il negoziante prendendogli qualche altra bottiglia (Bunnahabhain, Glenmorangie) che accumula polvere da qualche anno.
Scambio due chiacchiere con lui, chiedendogli se organizza sessioni di tasting o di divulgazione su alcol e dintorni.
Zero.
Mi complimento comunque con lui perchè le etichette che ha non sono banali (c'è anche Bowmore e Balvenie).
Ribatte me le mandò (passato remoto) il mio fornitore. Ma mi rassicura, grazie ai miei acquisti ed alle altre vendite di fine anno, potrà rifare un ordine...
Conclusione.
In questa regione sono arrivate belle etichette (vedi anche viewtopic.php?f=18&t=1041) , ma la cultura del whisky è pari a zero.
Ciò ha conseguenze disastrose per la filiera della distribuzione.
Tuttavia, le potenzialità sono notevoli: goccia nel mare, ho contagiato il mio interesse per il whisky a degli amici che vorrebbero approvigionarsi di prodotti di qualità ma, ancor di più, vorrebbero 'perfezionarsi' nella conoscenza dei distillati.
Quasi quasi apro una attività di distribuzione...