Di tutto un po': per riflettere sul mondo del whisky (e non solo), ma anche per ridere
da Biscolino lun apr 24, 2017 6:59 pm
Guardato e fatto anch'io, peró anche a me ha spiazzato un po' la scelta del JD. Piú che altro perché poi nella parte dedicata si vanno a fare domante tipo invecchiamento, legno, tipologia, ecc... che con un Whiskey americano non offrono poi molte alternative: il legno é per forza quello, la tipologia é unica e non si puó cambiare, mentre l'invecchiamento é per forza di cose limitato in range inferiore rispetto ai non americani.

In sostanza non é tanto per la scelta del JD piuttosto che altro, ma perché su un americano ci sono un sacco di domande a cui non si puó rispondere in molti modi. Se avessero preso Johnnie Walker sarebbe giá cambiato un filino: almeno ci sono diverse annate, diversi blend, approcci e il marchio é altrettanto diffuso (anche se con un target piú senior del JD). Oppure vai su un Glen Grant: lo conoscono tutti e lo trovi in qualunque supermercato, quindi é ben diffuso (anche se nei locali lo trovi molto meno del JD, lo riconosco).

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da CaskStrength mar apr 25, 2017 2:10 am
Fatto!
...anche se, a dire il vero, dopo la domanda "Sei appassionato di whisky?" ci sarebbe stato bene "ma a che livello di patologia?" :lollol:

Non piangere mai sul whisky versato... (Jack Lemmon, A Qualcuno Piace Caldo, 1959)
da angelshare mar apr 25, 2017 7:19 am
Bisco, la scelta di JD è proprio per motivo, un prodotto di larga scala, famoso ma poco stimato tra nella "fascia alta".
Poi alcune domande son forzate ma mi hanno spiegato che il modello statistico ha delle regole.

Davide Terziotti
angelshare.it
Notizie e curiosita' dal pianeta whisky
da Biscolino mar apr 25, 2017 1:10 pm
Beh, si, messo in mano ad una persona normale (non tossica come noi altri) assume tutto un altro significato in alcune parti.

Devo ammettere che il problema piú grosso é stato sulla domanda della marca preferita: crisi totale, ci ho perso piú tempo a pensare a quella che a tutto il resto. Mi sono messo pure a contare le bottiglie in cantina per capire quale fosse quella che compro di piú, ma mi sono pure reso conto che in realtá la piú presente era li solo perché di quella avevo trovato piú offerte...

Ma se ripenso a quello che mi capita di sentire nelle enoteche é ovvio che nel consumatore medio la questione sia completamente diversa: gente che arriva decisa e proclama Oban come suo metro di paragone ignorando fior fiore di Lagavulin e Bowmore sullo scaffale, oppure sabato un tizio che, di fronte a whiskey americani ben piú ricercati e particolari, chiedeva espressamente se avevano ancora un Woodford Weserve (e guai a cambiare).

Sai che piú ci penso e piú sono curioso di vedere il risultato: anche la proposta di varie combinazioni per un prodotto nuovo é interessante. So come risponderemmo noi, ma son curioso di vedere invece cosa esce dal consumatore quadratico medio.

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da Tobacco mar apr 25, 2017 5:33 pm
Fatto... e no, non mi viene voglia di bere il JD! :marameo:

[...]
An old shirt that is stained with blood and whisk(e)y
And goodnight to the street sweepers
The night watchman flame keepers and goodnight to Matilda too

Tom Waits - Tom Traubert's Blues

:slainte: S L A I N T E :slainte:

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da ZioWhisky mar apr 25, 2017 11:29 pm
Fatto pure io.

Si, qualche domanda l'ho dovuta interpretare, nel senso che non era chiaro se si ci riferisse ad alcuni imbottigliamenti particolari od alla distilleria in generale.

Comunque un lavoro piuttosto ben fatto nel suo complesso e mi aggiungo alla platea di curiosi sulla lettura di quanto si ci estrapolarerà ...

:slainte:
da zandet gio apr 27, 2017 4:19 pm
Diciamo che ho avuto la tentazione di far fallire l'intero case study indicando come whisky preferito il Loch Dhu :lollol:
ma poi ho avuto pietà di quei poveri ragazzi che avranno già a che fare con le risposte dei soli noti etilisti...

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