Di tutto un po': per riflettere sul mondo del whisky (e non solo), ma anche per ridere
da Tobacco gio apr 10, 2014 10:29 am
I love Laphroaig ha scritto:Sempre sul tema guru, uscendo un po' dal tema blind tasting del post
cracco-5-595x386.jpg

Apparentemente una carriera distrutta, siamo solo noi con la nostra vile pigrizia a mantenere vivo il mito perché ne abbiamo quotidianamente bisogno :( :giu: :arg:


tristezza :cry: :cry:

[...]
An old shirt that is stained with blood and whisk(e)y
And goodnight to the street sweepers
The night watchman flame keepers and goodnight to Matilda too

Tom Waits - Tom Traubert's Blues

:slainte: S L A I N T E :slainte:

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da angelshare gio apr 10, 2014 10:58 am
Per quel che riguarda la birra ci sono vere e proprie descrizioni organolettiche per ogni stile, sono fatte abbastanza bene anche se devono lasciare spazio all'emozione.
Per quel che riguarda gli chef di moda parlavo giusto ieri a un corso sulla birra: questi sono dei truffatori. Mettono in carta la moretti rossa e altre schifezze e cedono anche la loro immagine. Cracco ha bisogno di soldi e popolarità? Sono dei truffatori perché le persone si affidano a loro come depositari della qualità e loro che fanno? Smarchettano.
Ah ecco la competenza birraria di Cracco e del suo ex sommellier, campion du mundo. Provate a pensare sui distillati...
https://www.youtube.com/watch?v=jdV1nuWlkWA

Ecco un esempio di descrizione di stile di birra, il diacetile è un odore che ricorda il burro quando lo scaldate (o in tema, il butterscotch), è presente in molte birre in dosi basse sotto soglia, se lo sentite in una helles c'e' qualcosa che non va.
1D. Munich Helles
Aroma: Pleasantly grainy-sweet, clean Pils malt aroma
dominates. Low to moderately-lowspicy noble hop aroma, and a
low background note of DMS (from Pils malt). No esters or
diacetyl.
Appearance:Medium yellow to pale gold, clear, with a creamy
white head.
Flavor: Slightly sweet, malty profile. Grain and Pils malt flavors
dominate, with a low to medium-low hop bitterness that supports
the malty palate. Low to moderately-low spicy noble hop flavor.
Finish and aftertaste remain malty. Clean, no fruity esters, no
diacetyl.
Mouthfeel: Medium body, medium carbonation, smooth
maltiness with no trace of astringency.
Overall Impression: Malty but fully at

Davide Terziotti
angelshare.it
Notizie e curiosita' dal pianeta whisky
da CaskStrength dom apr 20, 2014 1:01 am
Argomento e contributi interessanti...
Mi sorge spontanea una considerazione: così come potrebbe capitare (come diceva Cristian ad inizio discussione) che un whisky blasonato finisca in fondo alla classifica in una degustazione alla cieca, siamo sicuri che, parimenti, non possa accadere che un whisky considerato "scarso" (tipo i blended commerciali che tutti conosciamo e un po' deridiamo) non finisca per essere, invece, sopravvalutato?
Secondo me, qualche sorpresa in tal senso non sarebbe così remota...

Non piangere mai sul whisky versato... (Jack Lemmon, A Qualcuno Piace Caldo, 1959)
da cristian dom apr 20, 2014 1:24 pm
CaskStrength ha scritto:Argomento e contributi interessanti...
Mi sorge spontanea una considerazione: così come potrebbe capitare (come diceva Cristian ad inizio discussione) che un whisky blasonato finisca in fondo alla classifica in una degustazione alla cieca, siamo sicuri che, parimenti, non possa accadere che un whisky considerato "scarso" (tipo i blended commerciali che tutti conosciamo e un po' deridiamo) non finisca per essere, invece, sopravvalutato?
Secondo me, qualche sorpresa in tal senso non sarebbe così remota...


Niente di più vero!!

PER UNA BUONA FAME, NON C'E' PANE CATTIVO...
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da 777 mer lug 23, 2014 4:30 pm
Ma se guardate i vari concorsi le pieghe che prendono sono varie, i MM fanno vincere sempre degli heavily peated, in altri concorsi vince il prodotto fine ed equilibrato (tipo anno scorso sia milano che roma i glenlivet).


senza generalizzare troppo, e tenendo conto dele molte eccezioni, io penso che oggi gli heavily peated hanno qualcosa di suggestivo per il consumatore medio come posso essere io: qualcosa di veramente territoriale, ed in un mondo che tende a livellare tutto non è poco, se ci pensiamo.
Un Glenlivet lo potresti produrre anche in Sudafrica, in Bolivia o in Uruguay, ma quando ti gusti un malto di Islay e ci senti l'oceano, le alghe, il sale e la torba, per me questo è inimitabile, vero, territoriale, emozionale.
Per questo, e secondo me a ragione, gli heavily peated hanno oggi enorme successo.

Blind test: secondo me sarebbe curioso, ma credo che enormi sorprese non ne vedremmo: quello che è veramente buono, in fondo lo è anche a occhi chiusi.
da angelshare lun lug 28, 2014 4:00 pm
In realtà i MM premiano spessissimo sherry cask e non heavy pleated, che sono una categoria che viaggia a vele spiegate solo in italia e nord europa, quindi una nicchia molto ristretta, anche sul totale della produzione scozzese.
Ci siamo chiesti spesso perché i peated andassero così forte in italia, forse quello che dice tresette è una ragione, ma non mi sentirei di dire che il Glenlivet si può produrre in Uruguay, anche se l'omologazione delle materie prime e delle "apparecchiature" ha portato a un appiattimento e a produrre buoni malti anche fuori dalla scozia.
La cieca ha pro e contro, i contro sono il fatto di non tenere conto della storia della distilleria, che a mio avviso è molto importante almeno per un appassionato. Ma tant'è. Dopo qualche dram ci scappa un chissenefrega :lol:

Davide Terziotti
angelshare.it
Notizie e curiosita' dal pianeta whisky
da I love Laphroaig lun lug 28, 2014 5:27 pm
777 ha scritto:Un Glenlivet lo potresti produrre anche in Sudafrica, in Bolivia o in Uruguay, ma quando ti gusti un malto di Islay e ci senti l'oceano, le alghe, il sale e la torba, per me questo è inimitabile, vero, territoriale, emozionale.

Posso capire il tuo ragionamento ma scritto così rischia di essere frainteso. I distillery manager che ho interpellato tutti mi dicono che è molto più difficile produrre uno Speyside pulito rispetto alle schifezze super torbate che ci vengono propinate. E' un po' come la moda dei microbirrifici punk che si rifiutano di produrre una buona Pils semplicemente perché non sono capaci :).
Un buon Glenlivet lo puoi produrre solo in Scozia, solo lì nello Speyside. Il mare non è una "esclusiva" Scozzese, quindi virtualmente anche altre Nazioni potrebbero produrre torbati marini, e già lo fanno. Il primo torbato è nato in Scozia? Più facile che sia nato in Irlanda e che come tradizione sia andato perso negli anni della grande crisi. E' vero e condivisibile che la Mecca del torbato è Islay, ma occhio che sino a 30 - 40 anni fa erano davvero in pochi a conoscerne l'esistenza.
Quindi è tradizione o è moda?

Claudio Riva 8-)
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WhiskyClub Italia, www.whiskyclub.it
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