Di tutto un po': per riflettere sul mondo del whisky (e non solo), ma anche per ridere
da Tobacco mar apr 08, 2014 4:50 pm
L'articolo: http://wordsofwhisky.com/the-advantages ... ing-blind/

Secondo voi è vero?
In breve, assaggiare un whisky senza sapere cos'è ne da quale distilleria proviene per poterlo giudicare in modo più accurato;
Chissà quante volte sarà capitato di dare una valutazione un po' più alta solo perché adoriamo o meno una particolare distilleria, magari anche senza accorgecene.

Voi che ne dite?

Tob.

:slainte:

[...]
An old shirt that is stained with blood and whisk(e)y
And goodnight to the street sweepers
The night watchman flame keepers and goodnight to Matilda too

Tom Waits - Tom Traubert's Blues

:slainte: S L A I N T E :slainte:

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da korry78 mar apr 08, 2014 4:56 pm
Si, penso che non saperlo aiuti ad essere imparziali e oggettivi, però così non si perde la parte visiva della valutazione?
Ok, forse è la parte meno importante, però l'ideale forse sarebbe ricevere il bicchiere pieno senza conoscere la bottiglia, avendo sempre a disposizione gli occhi. :D

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da angelshare mar apr 08, 2014 5:02 pm
Tobacco ha scritto:L'articolo: http://wordsofwhisky.com/the-advantages ... ing-blind/
Secondo voi è vero?
In breve, assaggiare un whisky senza sapere cos'è ne da quale distilleria proviene per poterlo giudicare in modo più accurato;
Chissà quante volte sarà capitato di dare una valutazione un po' più alta solo perché adoriamo o meno una particolare distilleria, magari anche senza accorgecene.
:slainte:

Allora, io per vantarmi ho fatto diversi panel per concorsi sia per il whisky e per la birra. La differenza è sostanziale. Nella maggior parte dei casi i concorsi birrari sono alla cieca e si conosce solo lo stile di riferimento. Che è abbastanza codificato (ed esempio bjcp.org). Quindi si giudica l'aderenza della birra a quello stile, con a volte della flessibilità. Nel whisky questo non accade, quindi si cerca di valutarlo magri, se sono indicate, a macro categorie (anni di maturazione, ecc). Però l'omogeneità di giudizi è più difficile dato che magari c'e' chi giudica un distillato scarso perché poco complesso mentre altri (io) vluta pià armonia ed equilibrio (l'equilibrio potrebbe essere a volte fuorviante, dato che se dichiaro un prodotto heavily peated e io non lo so magari dico che è sbilanciato)
Sicuramente non sapere che whisky è ti toglie condizionamenti ma ti toglie anche la storia e le caratteristiche della distilleria. Quindi un Mortlach che ha note al naso piuttosto particolari potrebbe prendere una cattiva valutazione. Solitamente quindi quello che accade in italia è che si premino i torbati :-)
Ma se guardate i vari concorsi le pieghe che prendono sono varie, i MM fanno vincere sempre degli heavily peated, in altri concorsi vince il prodotto fine ed equilibrato (tipo anno scorso sia milano che roma i glenlivet).

Davide Terziotti
angelshare.it
Notizie e curiosita' dal pianeta whisky
da Tobacco mar apr 08, 2014 5:13 pm
Non sapevo di questa caratteristica dei concorsi birrai.

In effetti pensandoci bene ogni distilleria ha la sua caratteristica così l'whisky prodotto, Mortlach come dici tu in esempio, quindi per assurdo sarebbe più facile sbagliare nel dare un giudizio. :ok:

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da cristian mer apr 09, 2014 2:19 pm
Una degustazione alla cieca si potrebbe organizzare. Effettivamente penso che nessuno possa essere in grado di decifrare con assoluta precisione quello che ha nel bicchiere.
Per quanto si dica credo che ognuno di noi potrebbe trovarsi in imbarazzo nel poter solo avanzare un'ipotesi sul malto che si trova sotto il naso.
A questo punto anche un blasonato whisky potrebbe finire in fondo alla classifica.
Su questo penso non ci siano dubbi.
...cosa ne dite? :S

PER UNA BUONA FAME, NON C'E' PANE CATTIVO...
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da I love Laphroaig mer apr 09, 2014 5:15 pm
korry78 ha scritto:Si, penso che non saperlo aiuti ad essere imparziali e oggettivi, però così non si perde la parte visiva della valutazione?
Ok, forse è la parte meno importante, però l'ideale forse sarebbe ricevere il bicchiere pieno senza conoscere la bottiglia, avendo sempre a disposizione gli occhi. :D

Blind tasting o tasting blind?!?! Non entrerei troppo in dettaglio :)
Il colore dovremmo proprio dimenticarcelo, anche se è naturale cosa vuoi che aggiunga? Il Longmorn di WhiskyClub Italia sembra uno sherry refill ed invece è un first-fill bourbon.

Più che di birra (dove esistono tipologie ma praticamente senza disciplinari e punti di riferimento certi - correggimi Davide) parlerei di vini, le commissioni presso le camere di commercio per valutare non la bontà di un vino ma il suo aderire al disciplinare ed alle aspettative organolettiche di una DOC hanno fatto storia ed hanno distrutto buona parte della poesia del produrre un buon vino.
Un buon vino dovrebbe essere tale solo perché è buono indipendentemente dalla "tipologia" in cui la legge e la tutela della denominazione di origine lo vogliono infilare. Vorrei che tutti i vini fossero vini da tavola e poi la lotta la fa il rapporto qualità / prezzo. Pensiamo alla involuzione del Chianti, da decenni lo si vende solo per il suo nome e questo non ha fatto certo bene alla sua qualità.
Da questo punto di vista lo scotch whisky (che non dimentichiamoci ha un profilo aromatico assai più ampio del vino, anche se più difficilmente approcciabile) nasce avvantaggiato, visto che le categorie non sono scompartimenti stagni ma possiamo per esempio trovare un buon torbato nello Speyside. Mettere Scotch e Bourbon sullo stesso piano? Perché no, non lo si fa solo perché altrimenti del Bourbon si perderebbe ogni traccia in classifiche e documenti scritti :).

Resto sempre dell'idea che un distillato, una birra, un vino debba meritarsi i tre bicchieri perché in grado di suscitare emozioni, e tali emozioni debbano essere influenzate anche dal conoscerne il produttore, il suo modo di lavorare, il suo rispetto per la tradizione e per la terra, ecc. e tutto questo non è possibile con una degustazione alla cieca.

Claudio Riva 8-)
I love Laphroaig, www.laphroaig.it
WhiskyClub Italia, www.whiskyclub.it
da Hal9000 gio apr 10, 2014 9:46 am
I love Laphroaig ha scritto:Blind tasting o tasting blind?!?! Non entrerei troppo in dettaglio :)
Il colore dovremmo proprio dimenticarcelo, anche se è naturale cosa vuoi che aggiunga? Il Longmorn di WhiskyClub Italia sembra uno sherry refill ed invece è un first-fill bourbon.

Più che di birra (dove esistono tipologie ma praticamente senza disciplinari e punti di riferimento certi - correggimi Davide) parlerei di vini, le commissioni presso le camere di commercio per valutare non la bontà di un vino ma il suo aderire al disciplinare ed alle aspettative organolettiche di una DOC hanno fatto storia ed hanno distrutto buona parte della poesia del produrre un buon vino.
Un buon vino dovrebbe essere tale solo perché è buono indipendentemente dalla "tipologia" in cui la legge e la tutela della denominazione di origine lo vogliono infilare. Vorrei che tutti i vini fossero vini da tavola e poi la lotta la fa il rapporto qualità / prezzo. Pensiamo alla involuzione del Chianti, da decenni lo si vende solo per il suo nome e questo non ha fatto certo bene alla sua qualità.
Da questo punto di vista lo scotch whisky (che non dimentichiamoci ha un profilo aromatico assai più ampio del vino, anche se più difficilmente approcciabile) nasce avvantaggiato, visto che le categorie non sono scompartimenti stagni ma possiamo per esempio trovare un buon torbato nello Speyside. Mettere Scotch e Bourbon sullo stesso piano? Perché no, non lo si fa solo perché altrimenti del Bourbon si perderebbe ogni traccia in classifiche e documenti scritti :).

Resto sempre dell'idea che un distillato, una birra, un vino debba meritarsi i tre bicchieri perché in grado di suscitare emozioni, e tali emozioni debbano essere influenzate anche dal conoscerne il produttore, il suo modo di lavorare, il suo rispetto per la tradizione e per la terra, ecc. e tutto questo non è possibile con una degustazione alla cieca.

Caro Claudio, è da diverse settimane che insisti con queste argomentazioni (peraltro ampiamente condivisibili). Stai pensando di fare concorrenza a Jim Murray?

Luca
da I love Laphroaig gio apr 10, 2014 10:14 am
Hal9000 ha scritto:Caro Claudio, è da diverse settimane che insisti con queste argomentazioni (peraltro ampiamente condivisibili). Stai pensando di fare concorrenza a Jim Murray?

:D ;) Jim è il peggio che si possa immaginare, umorale e decisamente venduto a Glenmorangie & C e continua indisturbato a fare il divo...
da WhiskyBible.com ha scritto:
BOOKING JIM MURRAY
Internationally recognised as probably the leading commentator on all the world's whiskies, Jim Murray is frequently asked to conduct tutored tastings. Undertaken in a style which reflects Jim's solidly professional approach, they are well organised, informative, witty and sometimes controversial but always full of passion, honesty and fun.
Not afraid to express his views and loved by many for his uncompromising stance, Jim Murray's tasting events are full of fascinating facts, flavours and bottlings. Delving into his encyclopaedic knowledge of whisky, gained from having travelled to hundreds of distilleries all over the globe, he offers a full-on interactive tasting experience for all who attend, bringing in the audience as often as possible. These are events which embrace the novice and connoisseur alike. And is purposely steered away from marketing mantra and propaganda.
With 19 years experience of holding tutored whisky tastings, no occasion is too big or small for Jim Murray. His international repertoire of tasting events has embraced every continent and spans from intimate parties for six through to Whisky and Gentlemen's Clubs as well as large venue corporate gatherings, educational programmes for sales and marketing teams, television, radio and web-based tastings attended by thousands around the world.
If it's an evening of tartan, food, ice, cigars and corporate sales patter you're after then you had better look elsewhere. But if you want to spend an evening with a professional, fiercely independent, internationally acclaimed whisky authority then contact info@whiskybible.com

Usando un esempio di WhiskyClub Italia, e quindi autoreferenziale, questa sera assaggeremo con i formaggi il Bunnahabhain 8 anni. Ora, è un imbottigliamento che alla cieca difficilmente supererebbe gli 82-85 punti, ma per me è il più sorprendente dei setti portati a Roma. Avremmo potuto lasciare in botte questo Bunna per altri 4-6 anni per ottenere il solito torbato ecc... invece abbiamo deciso di imbottigliarlo proprio ora in pieno sviluppo per fotografare un carattere davvero unico ed irripetibile. Questo è emozionare e nessuna recensione con punteggio potrà mai rappresentare e stimolare questo nostro desiderio.

Claudio Riva 8-)
I love Laphroaig, www.laphroaig.it
WhiskyClub Italia, www.whiskyclub.it
da I love Laphroaig gio apr 10, 2014 10:26 am
Sempre sul tema guru, uscendo un po' dal tema blind tasting del post
cracco-5-595x386.jpg
cracco-5-595x386.jpg (57.36 KiB) Osservato 3405 volte

Apparentemente una carriera distrutta, siamo solo noi con la nostra vile pigrizia a mantenere vivo il mito perché ne abbiamo quotidianamente bisogno :( :giu: :arg:

Claudio Riva 8-)
I love Laphroaig, www.laphroaig.it
WhiskyClub Italia, www.whiskyclub.it