Di tutto un po': per riflettere sul mondo del whisky (e non solo), ma anche per ridere
da angelshare gio gen 27, 2011 6:14 pm
Facendo seguito alla discussione sul "banco Samaroli"
viewtopic.php?f=17&t=124
e dal successivo articolo di Claudio
http://www.laphroaig.it/it/news/news_358.html
evito di fare un ulteriore articolo perche' penso sia piu' interessante una discussione qua.
Le mie considerazioni, cercando di sintetizzarle per non tediare sono:
- il whisky non e' diverso da altre produzioni alimentari artigiane e di qualita' che poi sono rientrate in gran parte negli interessi dei gruppi industriali
- Samaroli fa l'esempio corretto di lieviti e orzo, ma il problema e' molto spostato sulla qualita' e dalla freschezza delle botti (vedi spessore...) e dall'utilizzo degli stock (vedi sotto "mondo assetato"). Il fatto e' che quelle botti non ci sono piu'...bisognerebbe riiniziare a farle ma anche la materia prima scarseggia.
- Samaroli opera in un mercato di nicchia e quindi comunque le sue valutazioni, seppur condivisibili al 100%, sono diverse (purtroppo) da chi va sul mercato di massa. In generale il discorso No Age (NAS) e' gia' in corso anche tra i "grossi", pero' facendo l'avvocato del diavolo, si potrebbe dire che mettere whisky giovane puo' servire anche per usare materiale in stock, magari di terzo (se non quarto) riempimento, liberando capitale impegnato e mettendo sul mercato whisky magari in serie limitata (ogni riferimento a supernova e' puramente casuale)
-Teniamo presente che ci troviamo davanti a uno scenario mondiale totalmente nuovo (non solo nel mercato del whisky...) con le tigri asiatiche assetate, anche se di prodotti di qualita' inferiore alla nostra. Pensate solo a qualche milione di nuovi ricchi indiani o cinesi che magari comprano bottiglie "elevate" anche solo per status.

A parziale consolazione questi meccanismi "globali" comunque creano delle reazioni uguali e opposte (es micro birrifici-distillerie americane) davanti alla standardizzazione. Cosi' come si sono sostituite le rosse reggiane con le frisone per fare piu' parmigiano reggiano, adesso qualche latteria sta tornando "alla vecchia"
Stessa cosa penso sia applicabile al nostro mondo, con distillerie o imbottigliatori che lavorano in un certo modo (anche se purtroppo ancora lontana dai prodotti "vecchi").

Meno male che avevo detto farla breve per non tediare.

Davide Terziotti
angelshare.it
Notizie e curiosita' dal pianeta whisky
da I love Laphroaig gio gen 27, 2011 8:41 pm
devo prendere un giorno di ferie per risponderti... :D :D

angelshare ha scritto:il whisky non e' diverso da altre produzioni alimentari artigiane e di qualita' che poi sono rientrate in gran parte negli interessi dei gruppi industriali

il consumatore di whisky dovrebbe essere - per tradizione - più attento e preparato. ma la mia visione del mercato è assai distorta.

angelshare ha scritto:Samaroli fa l'esempio corretto di lieviti e orzo, ma il problema e' molto spostato sulla qualita' e dalla freschezza delle botti (vedi spessore...) e dall'utilizzo degli stock (vedi sotto "mondo assetato"). Il fatto e' che quelle botti non ci sono piu'...bisognerebbe riiniziare a farle ma anche la materia prima scarseggia.

se è vero che la crisi del 1980 non sarà sicuramente l'ultima, possiamo dire che il mercato è in grado di autoregolarsi. mi dispiace notare la totale l'incapacità dei produttori di regolamentarsi per evitare di finire contro il muro a 200km/h (ma questo non è solo un problema del whisky).

angelshare ha scritto:Samaroli opera in un mercato di nicchia e quindi comunque le sue valutazioni, seppur condivisibili al 100%, sono diverse (purtroppo) da chi va sul mercato di massa.

Sante parole.

angelshare ha scritto:In generale il discorso No Age (NAS) e' gia' in corso anche tra i "grossi", pero' facendo l'avvocato del diavolo, si potrebbe dire che mettere whisky giovane puo' servire anche per usare materiale in stock, magari di terzo (se non quarto) riempimento, liberando capitale impegnato e mettendo sul mercato whisky magari in serie limitata (ogni riferimento a supernova e' puramente casuale)

Effettivamente il nome NoAge usato da Samaroli crea confusione e lascia aperta l'interpretazione di una possibile fregatura (cose giovani vendute come se fossero vecchie), quando in realtà è paragonabile solo a pochissimi altri prodotti per qualità, numero di botti ed età media / massima di maturazione. Sarebbe stato meglio uscire da questa lotta tra colossi usando un nome diverso. Ma essendo di nicchia...può fare quello che vuole.

angelshare ha scritto:Teniamo presente che ci troviamo davanti a uno scenario mondiale totalmente nuovo (non solo nel mercato del whisky...) con le tigri asiatiche assetate, anche se di prodotti di qualita' inferiore alla nostra. Pensate solo a qualche milione di nuovi ricchi indiani o cinesi che magari comprano bottiglie "elevate" anche solo per status.

Nei dati che ti ho inviato per la serata di domani sugli anni '80 si evidenzia il fatto che in Italia il consumo di whisky era di 12 milioni di litri nel 1984 (a fine ciclo precedente) contro gli attuali 4 milioni ... siamo stati tigri anche noi!

angelshare ha scritto:A parziale consolazione questi meccanismi "globali" comunque creano delle reazioni uguali e opposte (es micro birrifici-distillerie americane) davanti alla standardizzazione. Cosi' come si sono sostituite le rosse reggiane con le frisone per fare piu' parmigiano reggiano, adesso qualche latteria sta tornando "alla vecchia"

Vero, Slow Food insegna. il problema è che per creare un micro-birrificio bastano pochi soldi (ok tutto è relativo) per creare una micro-distilleria ci vuole la capacità finanziaria di lavorare per 10 anni senza fatturare un euro. Diciamo che il whisky ha maggiore inerzia.

angelshare ha scritto:Stessa cosa penso sia applicabile al nostro mondo, con distillerie o imbottigliatori che lavorano in un certo modo (anche se purtroppo ancora lontana dai prodotti "vecchi").

Sono rimaste due, forse tre, distillerie (e Laphroaig non è tra queste) .... se si va avanti così rimarrà poco spazio anche per gli imbottigliatori.

Claudio Riva 8-)
I love Laphroaig, www.laphroaig.it
WhiskyClub Italia, www.whiskyclub.it
da angelshare ven gen 28, 2011 11:37 am
I love Laphroaig ha scritto:se è vero che la crisi del 1980 non sarà sicuramente l'ultima, possiamo dire che il mercato è in grado di autoregolarsi. mi dispiace notare la totale l'incapacità dei produttori di regolamentarsi per evitare di finire contro il muro a 200km/h (ma questo non è solo un problema del whisky).

Credo poco nella famosa "mano invisibile" del mercato oramai, sono diventato un cinico uomo di mezza età. Ma e' pur vero che nel 2012 il mondo finisce.
Samaroli si puo' permettere di fare un vatted di alta qualita', no age, perche' il suo brand forte quanto quasi quello di una distilleria. Comunque la dicitura "pure malt" non si puo' piu' usare.

I love Laphroaig ha scritto:anche noi siamo stati tigri


Gli indiani ne bevono 600 milioni da soli, per ora e' del "loro" ma con la caduta dei dazi (anche in sud corea)...
I mercati maturi calano i consumi e aumentano in qualità. A questo punto e' comunque inevitabile che i prodotti buoni costino tanto, la cosa e' giusta se i soldi vanno ad alimentare le comunita' che producono e aziende indipendenti e coraggiose. Nel caso delle 100 sterline per un whisky torbato NAS e pure poco buono che finiscono in tasca a francesi che producono beni di lusso :ronf: magari avrei da ridire. Ma tanto non succede


I love Laphroaig ha scritto:Sono rimaste due, forse tre, distillerie (e Laphroaig non è tra queste) .... se si va avanti così rimarrà poco spazio anche per gli imbottigliatori.

Forse per fortuna qualcuna in più ma comunque sicuramente l'ordine di grandezza e' quello. E mi dicono che molte distillerie stanno ricomprando gli stock dagli IB perche' sono a corto...
Pillola rossa o pillola blu? :haker:

Davide Terziotti
angelshare.it
Notizie e curiosita' dal pianeta whisky
da I love Laphroaig ven gen 28, 2011 12:24 pm
angelshare ha scritto:Samaroli si puo' permettere di fare un vatted di alta qualita', no age, perche' il suo brand forte quanto quasi quello di una distilleria.

Tanto per dare una dimensioni a Samaroli, oggi il volume di affari è di circa 9000 bottiglie annue in Italia e di altre 2000-3000 nel resto del mondo, così è stato dichiarato a Brescia. Quante bottiglie fa la Diageo? Davide contro Golia?

angelshare ha scritto:Comunque la dicitura "pure malt" non si puo' piu' usare.

Durante l'incontro ho fatto una domanda discreta e non ho ottenuto risposta...

angelshare ha scritto:A questo punto e' comunque inevitabile che i prodotti buoni costino tanto

A trovarne di prodotti buoni ... sarei anche disposto ... :[

Questo forum è una figata, vorrei sentire anche la voce degli altri presenti a Brescia, forza!!!! ;]

Claudio Riva 8-)
I love Laphroaig, www.laphroaig.it
WhiskyClub Italia, www.whiskyclub.it
da angelshare ven gen 28, 2011 1:40 pm
I love Laphroaig ha scritto:Questo forum è una figata, vorrei sentire anche la voce degli altri presenti a Brescia, forza!!!! ;]

A me piacerebbe anche qualche opinione dai "pro" (max, francesco, fabrizio e ci metto anche giuseppe e andrea), presenti o meno a Brescia.
Francesco tra l'altro...
http://www.lospiritodeitempi.it/?p=61

Davide Terziotti
angelshare.it
Notizie e curiosita' dal pianeta whisky
da crescio dom feb 06, 2011 6:48 pm
non c'ero a causa della seconda influenza del 2011.. un inizio atroce..
Per quel che ho potuto leggere Samaroli si rivolge a un mercato un po' di nicchia, ma il prodotto dovrebbe essere davvero qualcosa di unico, e fuori dal coro. Inoltre le bottiglie sono in "tiratura" molto limitata..
Pensavo fosse fuori-budget, ma ho visto che i prezzi sono umani:

http://www.vinpiu.com/whisky-c-9.html?a ... 6&sort=20a

quale consigliereste di quelli proposti? Jura o Clynelish o Laph?

P.S. i 50 cl della Glen Cawdor mi sembra un'ottima misura, spero la adottino anche altri, purchè non rimanga a parità di prezzo..
da I love Laphroaig dom feb 06, 2011 7:02 pm
crescio ha scritto:quale consigliereste di quelli proposti? Jura o Clynelish o Laph?

Noi abbiamo assaggiato il Laph a Cantù ed è stato valutato miglior dram della serata, eccezionale in bocca: http://www.laphroaig.it/it/news/news_312.html .
Gli altri non li conosco ma sono certo che siano tutti all'altezza, per cui fatti condizionare dalla tua curiosità. Nel dubbio se li prendi tutti immagino ti facciano un po' di sconto. :haha:

Claudio Riva 8-)
I love Laphroaig, www.laphroaig.it
WhiskyClub Italia, www.whiskyclub.it
da angelshare lun mar 28, 2011 11:25 am

Davide Terziotti
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