Di tutto un po': per riflettere sul mondo del whisky (e non solo), ma anche per ridere
da Nietzsche613 gio gen 29, 2015 7:41 pm
...Ho pensato di iscrivermi in questo forum subito dopo aver letto le opinioni del "bevitore raffinato". Le reputo estremamente interessanti, mi sono state utilissime... in certi casi mi hanno addirittura illuminato. L'unica cosa che non condivido sono i pensieri sul grado alcolico di alcuni single malt. Costui reputa alcuni single malt non esattamente al top a causa di un grado alcolico non abbastanza elevato. Tanto per fare un esempio, come si può definire un Glenlivet 25 anni non al massimo? Il punto di forza del Glenlivet è l'eleganza... la raffinatezza... non di certo la potenza. Ogni single malt ha la sua filosofia... al di là del grado alcolico più o meno elevato. Non è detto che un grado alcolico più elevato dia più personalità a un single malt. Se una distilleria come The Glenlivet ha deciso di mantenere un grado alcolico molto contenuto nonostante un importante invecchiamento, beh un motivo dovrà pur esserci.......
da IlBevitoreRaffinato gio gen 29, 2015 11:15 pm
Salve,
sono l'autore e il gestore del sito web "Il Bevitore Raffinato". Premesso che ogni parere è soggettivo, come da me più volte ribadito e premesso che rispetto sempre l'opinione altrui, mi permetto di chiarirle il mio punto di vista. Non ho mai ritenuto che il grado alcolico elevato fosse indispensabile: semplicemente, ritengo che alcuni whiskies siano "menomati" da un tenore alcolico non all'altezza della struttura del malto e che, di conseguenza, una gradazione bassa tenda a penalizzare whisky che, in caso contrario, nella mia agenda personale sarebbero decisamente più interessanti. Non sono di certo l'unico a pensare che un grado alcolico troppo basso, peraltro deciso per ragioni commerciali e di produzione (evitando di diluire con acqua, la produzione è ovviamente minore), penalizzi dei malti con caratteristiche di base molto interessanti. Sicuramente, il corpo del whisky ne risente quando la gradazione è troppo bassa. Glenlivet manterebbe ugualmente eleganza se il grado alcolico fosse leggermente superiore. Non ho mai asserito che dovesse essere un grado pieno, semplicemente avrei auspicato un imbottigliamento al 46%. Come scrissi nella recensione che lei ha citato, lo trovo infatti un malto interessante che, a mio modesto parere, potrebbe essere più espressivo con un corpo più deciso (imputabile a un aumento, pur leggero, di gradazione).Indubbiamente, quando recensisco un prodotto, tendo a valutare tutti i singoli aspetti, armonia in primis. La complessità non è data dalla gradazione, ma la gradazione influisce su gusto e olfatto e, pertanto, è da tenere in considerazione nella disamina.
E' un peccato, a mio avviso, quando un whisky perde qualcosa per un corpo non all'altezza delle altre caratteristiche. Ciò ovviamente non toglie che Glenlivet sia un malto tendezialmente piacevole che qualcuno gradirà di più, altri meno. E' naturale e normale, così come per tutti gli altri whiskies o distillati.
Al contempo, ritengo che ci siano dei whisky che non subiscano questa "penalizzazione": Lagavulin 16 y.o, ad esempio. Lo trovo perfetto già con i suoi 43%, pur avendo avuto modo di assaggiare in distilleria la versione Cask Strength, assolutamente non spigolosa ed estremamente interessante. Quando chiesi, ironicamente, perchè non lo producessero così, mi fu laconicamente risposto: "Lo faremmo, ma non riusciremmo a soddisfare la domanda...."
Ovviamente, lo ribadisco, questo è il mio singolare punto di vista. Alcuni mi daranno ragione, altri no. Lei è ovviamente libero di pensarla come preferisce, ma la prego di non interpretare erroneamente il mio pensiero sull'argomento. ;) Colgo l'occasione per ringraziarla del suo parere, anche in merito al sito. Mi fa piacere le sia stato utile.

Cordialmente
Giuseppe Napolitano

P.S. Ho appena notato il doppio topic, ho pensato di rispondere anche in questo che sembra essere più attivo :mrgreen: Ah, le ho dato del Lei unicamente perchè non ho ancora avuto il piacere di conscerla, non certo per inutili formalità. Sono una persona molto informale :mrgreen: :mrgreen:
Ultima modifica di IlBevitoreRaffinato il ven gen 30, 2015 12:05 am, modificato 2 volte in totale.

Il mio sito, dedito alla pubblicazione di tasting notes: http://www.ilbevitoreraffinato.com
da FedeNovara gio gen 29, 2015 11:23 pm
condivido quanto dice IBR, e faccio un esempio Scapa 16. Questo malto è penalizzato da una gradazione troppo bassa (40 gradi addirittura) e quindi di corpo risulta un po' scarico mentre al naso regala emozioni. condivido che sia una scelta di distilleria e dell'ufficio marketing ma è comunque bello sognare dei malti a gradazione adeguata! :ok:

http://www.iobevotanto.it
Il whisky continua a fare schifo.
da Nietzsche613 ven gen 30, 2015 3:01 am
IlBevitoreRaffinato ha scritto:Salve,
sono l'autore e il gestore del sito web "Il Bevitore Raffinato". Premesso che ogni parere è soggettivo, come da me più volte ribadito e premesso che rispetto sempre l'opinione altrui, mi permetto di chiarirle il mio punto di vista. Non ho mai ritenuto che il grado alcolico elevato fosse indispensabile: semplicemente, ritengo che alcuni whiskies siano "menomati" da un tenore alcolico non all'altezza della struttura del malto e che, di conseguenza, una gradazione bassa tenda a penalizzare whisky che, in caso contrario, nella mia agenda personale sarebbero decisamente più interessanti. Non sono di certo l'unico a pensare che un grado alcolico troppo basso, peraltro deciso per ragioni commerciali e di produzione (evitando di diluire con acqua, la produzione è ovviamente minore), penalizzi dei malti con caratteristiche di base molto interessanti. Sicuramente, il corpo del whisky ne risente quando la gradazione è troppo bassa. Glenlivet manterebbe ugualmente eleganza se il grado alcolico fosse leggermente superiore. Non ho mai asserito che dovesse essere un grado pieno, semplicemente avrei auspicato un imbottigliamento al 46%. Come scrissi nella recensione che lei ha citato, lo trovo infatti un malto interessante che, a mio modesto parere, potrebbe essere più espressivo con un corpo più deciso (imputabile a un aumento, pur leggero, di gradazione).Indubbiamente, quando recensisco un prodotto, tendo a valutare tutti i singoli aspetti, armonia in primis. La complessità non è data dalla gradazione, ma la gradazione influisce su gusto e olfatto e, pertanto, è da tenere in considerazione nella disamina.
E' un peccato, a mio avviso, quando un whisky perde qualcosa per un corpo non all'altezza delle altre caratteristiche. Ciò ovviamente non toglie che Glenlivet sia un malto tendezialmente piacevole che qualcuno gradirà di più, altri meno. E' naturale e normale, così come per tutti gli altri whiskies o distillati.
Al contempo, ritengo che ci siano dei whisky che non subiscano questa "penalizzazione": Lagavulin 16 y.o, ad esempio. Lo trovo perfetto già con i suoi 43%, pur avendo avuto modo di assaggiare in distilleria la versione Cask Strength, assolutamente non spigolosa ed estremamente interessante. Quando chiesi, ironicamente, perchè non lo producessero così, mi fu laconicamente risposto: "Lo faremmo, ma non riusciremmo a soddisfare la domanda...."
Ovviamente, lo ribadisco, questo è il mio singolare punto di vista. Alcuni mi daranno ragione, altri no. Lei è ovviamente libero di pensarla come preferisce, ma la prego di non interpretare erroneamente il mio pensiero sull'argomento. ;) Colgo l'occasione per ringraziarla del suo parere, anche in merito al sito. Mi fa piacere le sia stato utile.

Cordialmente
Giuseppe Napolitano

P.S. Ho appena notato il doppio topic, ho pensato di rispondere anche in questo che sembra essere più attivo :mrgreen: Ah, le ho dato del Lei unicamente perchè non ho ancora avuto il piacere di conscerla, non certo per inutili formalità. Sono una persona molto informale :mrgreen: :mrgreen:

Anch'io sono una persona molto informale. Dovessi avere di fronte il presidente della Repubblica.
Tornando al grado alcolico: quindi il The Glenlivet 25 anni è un single malt penalizzato da un grado alcolico troppo basso deciso a tavolino per ragioni commerciali e di produzione...? Mi pare che lei alluda a questo. Altro che mia erronea interpretazione. Lei auspica per questo magnifico single malt un imbottigliamento al 46% per rendere il corpo più deciso. Ho capito benissimo. E quindi ripeto che secondo il mio modesto parere dare una struttura eccessiva al corpo non rientra nella filosofia del The Glenlivet. Nel caso di una distilleria rinomata come The Glenlivet non penso che si tratti di una speculazione del grado alcolico, bensì di semplice stile. In altre parole il The Glenlivet 25 anni mi sembra tutto tranne che un whisky penalizzato. Dirò di più: il corpo del The Glenlivet cresce incredibilmente di struttura pur mantenendo la stessa gradazione in tutte le sue versioni ufficiali (12,15,18,21,25).
ps: anch'io ho una predilezione particolare per il Lagavulin 16 y.o, ma non me la sentirei di paragonare il suo corpo a quello del The Glenlivet 25, visto che si tratta di due tipologie di single malt completamente diverse. Ah, un'ultimissima cosa: per me è scontato che il Cask Strength di cui parla non soddisfi la domanda pur non essendo spigoloso.
da marco77 ven gen 30, 2015 9:30 am
FedeNovara ha scritto:è comunque bello sognare dei malti a gradazione adeguata! :ok:

Sognare non costa nulla... come l'acqua che usano per tagliare il whisky :lollol:

Let’s keep it fun; whisky’s no serious matters (unless you have to make a living out of it, or if you down way too much of it). Serge Valentin
da IlBevitoreRaffinato ven gen 30, 2015 10:24 am
Anch'io sono una persona molto informale. Dovessi avere di fronte il presidente della Repubblica.
Tornando al grado alcolico: quindi il The Glenlivet 25 anni è un single malt penalizzato da un grado alcolico troppo basso deciso a tavolino per ragioni commerciali e di produzione...? Mi pare che lei alluda a questo. Altro che mia erronea interpretazione. Lei auspica per questo magnifico single malt un imbottigliamento al 46% per rendere il corpo più deciso. Ho capito benissimo. E quindi ripeto che secondo il mio modesto parere dare una struttura eccessiva al corpo non rientra nella filosofia del The Glenlivet. Nel caso di una distilleria rinomata come The Glenlivet non penso che si tratti di una speculazione del grado alcolico, bensì di semplice stile. In altre parole il The Glenlivet 25 anni mi sembra tutto tranne che un whisky penalizzato. Dirò di più: il corpo del The Glenlivet cresce incredibilmente di struttura pur mantenendo la stessa gradazione in tutte le sue versioni ufficiali (12,15,18,21,25).
ps: anch'io ho una predilezione particolare per il Lagavulin 16 y.o, ma non me la sentirei di paragonare il suo corpo a quello del The Glenlivet 25, visto che si tratta di due tipologie di single malt completamente diverse. Ah, un'ultimissima cosa: per me è scontato che il Cask Strength di cui parla non soddisfi la domanda pur non essendo spigoloso.


Guardi, lei è liberissimo di reputare il Glenlivet perfetto così come viene imbottigliato. Secondo la mia personale visione, è un peccato che la diluizione con acqua sia stata così eccessiva. Tutto qui. Ho citato il Glenlivet unicamente perchè lei ha fatto riferimento a quello, ma la riduzione di volume tende a ridurre l'espressività di molti altri whisky, come Scapa ad esempio. Olfatto molto interessante ma palato un po' scarico. Io guardo principalmente all'armonia, che coincide con bilanciamento tra olfatto, palato e finale. Nel Glenlivet, pur restando un buon whisky (non gli ho dato una valutazione bassa, ma medio-alta), il bilanciamento, a mio parere non è perfetto. Lo imputo a un corpo non all'altezza dell'olfatto. E penso che tale corpo sia troppo scarico, per una scelta principalmente commerciale, essendo il Glenlivet il secondo malto più venduto al mondo. Credo che la domanda sia eccessiva e, pertanto, pur volendo eventualmente provare ad alzare la gradazione, semplicemente non possano.
Io ritengo semplicemente che possa essere un whisky migliore e che sarei curioso di provarlo ad una gradazione leggemente più elevata. Tutto qui. :D Poi, non rappresento alcuna distilleria nè ho legami commerciali con essa. Esprimo unicamente il mio punto di vista. Possiamo tranquillamente darci del tu, se lo desidera. Non è mia intenzione alimentare alcuna nota polemica, ho semplicemente risposto alla sua "citazione" del mio punto di vista.
Concludo dicendo che, non sempre ritengo che il corpo sia più scarico a causa del volume alcolico e che sovente mi è capitato di elogiare dei malti base, espressivi già alla gradazione "ordinaria".
Nel caso specifico di Glenlivet, credo si possa fare di meglio. Il punto della recensione tuttavia non era la gradazione in sè, ma il palato un po' scarico rispetto alle caratteristiche intrinseche del malto, molto interessanti. Non è detto, ovviamente, che tutti i malti debbano avere una gradazione più alta per essere espressivi. Può capitare che l'eccesso di alcool, infatti, rovini l'eleganza e la struttura. Nel caso di Glenlivet, mi sarebbe piaciuto poter provare una versione al 46% ritenendo che, un corpo leggermente più "robusto", non rovinerebbe affatto le interessanti note del prodotto.

Il discorso della gradazione, ad ogni modo, credo vada valutato "caso per caso". Esistono whisky estremamente invecchiati ed eccelsi già a grado standard, così come dei cask strength imbevibili con note alcoliche eccessive. Dipende sempre dalle caratteristiche di base del prodotto e da ciò che si vuole trasmettere. Ovviamente, sempre parere personale. Io, ad ogni modo, quando valuto qualcosa, lo faccio senza pregiudizi.

Ah, sono perfettamente consapevole dell'enorme differenza di tipologia che intercorre tra Lagavulin e Glenlivet...l'ho citato unicamente per sottolineare ulteriormente come, talvolta, la domanda non consenta di "provare" la commercializzazione di versioni forse anche più espressive di quelle comunemente in commercio. Scapa, ad esempio, lo trovo estremamente piacevole nella versione a grado pieno, imbottigliata in tiratura limitata. Idem Longmorn, per fare un altro esempio. Poi, de gustibus! :mrgreen: :mrgreen:
Ultima modifica di IlBevitoreRaffinato il ven gen 30, 2015 11:05 am, modificato 2 volte in totale.

Il mio sito, dedito alla pubblicazione di tasting notes: http://www.ilbevitoreraffinato.com
da angelshare ven gen 30, 2015 10:46 am
Va bene tutto, ma il Lei su un forum no eh :lollol:

Davide Terziotti
angelshare.it
Notizie e curiosita' dal pianeta whisky
da Nietzsche613 ven gen 30, 2015 12:29 pm
IlBevitoreRaffinato ha scritto:
Anch'io sono una persona molto informale. Dovessi avere di fronte il presidente della Repubblica.
Tornando al grado alcolico: quindi il The Glenlivet 25 anni è un single malt penalizzato da un grado alcolico troppo basso deciso a tavolino per ragioni commerciali e di produzione...? Mi pare che lei alluda a questo. Altro che mia erronea interpretazione. Lei auspica per questo magnifico single malt un imbottigliamento al 46% per rendere il corpo più deciso. Ho capito benissimo. E quindi ripeto che secondo il mio modesto parere dare una struttura eccessiva al corpo non rientra nella filosofia del The Glenlivet. Nel caso di una distilleria rinomata come The Glenlivet non penso che si tratti di una speculazione del grado alcolico, bensì di semplice stile. In altre parole il The Glenlivet 25 anni mi sembra tutto tranne che un whisky penalizzato. Dirò di più: il corpo del The Glenlivet cresce
incredibilmente di struttura pur mantenendo la stessa gradazione in tutte le sue versioni ufficiali (12,15,18,21,25).
ps: anch'io ho una predilezione particolare per il Lagavulin 16 y.o, ma non me la sentirei di paragonare il suo corpo a quello del The Glenlivet 25, visto che si tratta di due tipologie di single malt completamente diverse. Ah, un'ultimissima cosa: per me è scontato che il Cask Strength di cui parla non soddisfi la domanda pur non essendo spigoloso.


Guardi, lei è liberissimo di reputare il Glenlivet perfetto così come viene imbottigliato. Secondo la mia personale visione, è un peccato che la diluizione con acqua sia stata così eccessiva. Tutto qui. Ho citato il Glenlivet unicamente perchè lei ha fatto riferimento a quello, ma la riduzione di volume tende a ridurre l'espressività di molti altri whisky, come Scapa ad esempio. Olfatto molto interessante ma palato un po' scarico. Io guardo principalmente all'armonia, che coincide con bilanciamento tra olfatto, palato e finale. Nel Glenlivet, pur restando un buon whisky (non gli ho dato una valutazione bassa, ma medio-alta), il bilanciamento, a mio parere non è perfetto. Lo imputo a un corpo non all'altezza dell'olfatto. E penso che tale corpo sia troppo scarico, per una scelta principalmente commerciale, essendo il Glenlivet il secondo malto più venduto al mondo. Credo che la domanda sia eccessiva e, pertanto, pur volendo eventualmente provare ad alzare la gradazione, semplicemente non possano.
Io ritengo semplicemente che possa essere un whisky migliore e che sarei curioso di provarlo ad una gradazione leggemente più elevata. Tutto qui. :D Poi, non rappresento alcuna distilleria nè ho legami commerciali con essa. Esprimo unicamente il mio punto di vista. Possiamo tranquillamente darci del tu, se lo desidera. Non è mia intenzione alimentare alcuna nota polemica, ho semplicemente risposto alla sua "citazione" del mio punto di vista.
Concludo dicendo che, non sempre ritengo che il corpo sia più scarico a causa del volume alcolico e che sovente mi è capitato di elogiare dei malti base, espressivi già alla gradazione "ordinaria".
Nel caso specifico di Glenlivet, credo si possa fare di meglio. Il punto della recensione tuttavia non era la gradazione in sè, ma il palato un po' scarico rispetto alle caratteristiche intrinseche del malto, molto interessanti. Non è detto, ovviamente, che tutti i malti debbano avere una gradazione più alta per essere espressivi. Può capitare che l'eccesso di alcool, infatti, rovini l'eleganza e la struttura. Nel caso di Glenlivet, mi sarebbe piaciuto poter provare una versione al 46% ritenendo che, un corpo leggermente più "robusto", non rovinerebbe affatto le interessanti note del prodotto.

Ah, sono perfettamente consapevole dell'enorme differenza di tipologia che intercorre tra Lagavulin e Glenlivet...l'ho citato unicamente per sottolineare ulteriormente come, talvolta, la domanda non consenta di "provare" la commercializzazione di versioni forse anche più espressive di quelle comunemente in commercio. Scapa, ad esempio, lo trovo estremamente piacevole nella versione a grado pieno, imbottigliata in tiratura limitata. Idem Longmorn, per fare un altro esempio. Poi, de gustibus! :mrgreen: :mrgreen:

Non ci sto. Con il suo ragionamento lei sminuisce il The Glenlivet; anziché considerarlo uno dei migliori single malt al mondo, lei gli attribuisce un valore più commerciale. Secondo la sua visione può capitare che l'eccesso di alcool rovini l'eleganza e la struttura, ma non nel caso del The Glenlivet. Addirittura parla di diluizione con acqua eccessiva. Pura blasfemia se si considera che secondo molti autorevoli intenditori lo Speyside è la regione più votata per la distillazione; la superiorità del Glenlivet si spiega con la qualità purissima dell'acqua, la qualità purissima dell'aria, la qualità purissima dell'orzo. Per non parlare del grande talento di George Smith. Ma parliamoci chiaro: ognuno ha i suoi gusti, io reputo perfetto il corpo del The Glenlivet, e lei no. Ci può stare. Ma a mio parere lei, sotto sotto conferma la tesi del corpo scarico anche perché spinto da un pregiudizio, ovvero: considera il The Glenlivet un prodotto commerciale perché di fatto è il single malt più venduto. Ma io mio parere "più venduto" non è sempre sinonimo di un prodotto di qualità inferiore. Inoltre lei non ha prove per dire che The Glenlivet non aumenta la gradazione alcolica per fini commerciali. Ripeto: a mio parere il corpo del The Glenlivet rimane in linea di massima "fermo" perché questa è la concezione della distilleria. E' un modo di sentire il corpo. E' qualcosa di voluto. E a lei non piace. Perché è un purista. Un amante delle versioni Cask Strength. A mio parere le recensioni dovrebbero essere neutrali, senza essere minimamente influenzate dal gusto personale. Per il resto non ho niente da dire. Il suo blog è splendido e penso che abbia contribuito ad appassionare in modo del tutto particolare tante persone, fornendo dettagli interessanti sia per i neofiti che per i più esperti. Però leggendo non potevo fare a meno di chiedermi: davvero giudica un whisky in base al corpo? Nel senso: se il corpo non è pieno, lei non è contento? Io ho citato il The Glenlivet, ma ho notato che nel suo blog ci sono anche altri single malt che lei penalizza a causa di un corpo che non definisce blando, ma quasi (e sempre a causa di un grado alcolico troppo contenuto).
PS: vorrei che lei non si dimenticasse che il The Glenlivet pur essendo "commerciale", beh non si è mai venduto per fare i blend, e il fatto che questa distilleria non produca un single di età inferiore ai 12 anni, testimonia la perfetta credibilità del marchio.
da IlBevitoreRaffinato ven gen 30, 2015 12:51 pm
Nietzsche613 ha scritto:
IlBevitoreRaffinato ha scritto:
Anch'io sono una persona molto informale. Dovessi avere di fronte il presidente della Repubblica.
Tornando al grado alcolico: quindi il The Glenlivet 25 anni è un single malt penalizzato da un grado alcolico troppo basso deciso a tavolino per ragioni commerciali e di produzione...? Mi pare che lei alluda a questo. Altro che mia erronea interpretazione. Lei auspica per questo magnifico single malt un imbottigliamento al 46% per rendere il corpo più deciso. Ho capito benissimo. E quindi ripeto che secondo il mio modesto parere dare una struttura eccessiva al corpo non rientra nella filosofia del The Glenlivet. Nel caso di una distilleria rinomata come The Glenlivet non penso che si tratti di una speculazione del grado alcolico, bensì di semplice stile. In altre parole il The Glenlivet 25 anni mi sembra tutto tranne che un whisky penalizzato. Dirò di più: il corpo del The Glenlivet cresce
incredibilmente di struttura pur mantenendo la stessa gradazione in tutte le sue versioni ufficiali (12,15,18,21,25).
ps: anch'io ho una predilezione particolare per il Lagavulin 16 y.o, ma non me la sentirei di paragonare il suo corpo a quello del The Glenlivet 25, visto che si tratta di due tipologie di single malt completamente diverse. Ah, un'ultimissima cosa: per me è scontato che il Cask Strength di cui parla non soddisfi la domanda pur non essendo spigoloso.


Guardi, lei è liberissimo di reputare il Glenlivet perfetto così come viene imbottigliato. Secondo la mia personale visione, è un peccato che la diluizione con acqua sia stata così eccessiva. Tutto qui. Ho citato il Glenlivet unicamente perchè lei ha fatto riferimento a quello, ma la riduzione di volume tende a ridurre l'espressività di molti altri whisky, come Scapa ad esempio. Olfatto molto interessante ma palato un po' scarico. Io guardo principalmente all'armonia, che coincide con bilanciamento tra olfatto, palato e finale. Nel Glenlivet, pur restando un buon whisky (non gli ho dato una valutazione bassa, ma medio-alta), il bilanciamento, a mio parere non è perfetto. Lo imputo a un corpo non all'altezza dell'olfatto. E penso che tale corpo sia troppo scarico, per una scelta principalmente commerciale, essendo il Glenlivet il secondo malto più venduto al mondo. Credo che la domanda sia eccessiva e, pertanto, pur volendo eventualmente provare ad alzare la gradazione, semplicemente non possano.
Io ritengo semplicemente che possa essere un whisky migliore e che sarei curioso di provarlo ad una gradazione leggemente più elevata. Tutto qui. :D Poi, non rappresento alcuna distilleria nè ho legami commerciali con essa. Esprimo unicamente il mio punto di vista. Possiamo tranquillamente darci del tu, se lo desidera. Non è mia intenzione alimentare alcuna nota polemica, ho semplicemente risposto alla sua "citazione" del mio punto di vista.
Concludo dicendo che, non sempre ritengo che il corpo sia più scarico a causa del volume alcolico e che sovente mi è capitato di elogiare dei malti base, espressivi già alla gradazione "ordinaria".
Nel caso specifico di Glenlivet, credo si possa fare di meglio. Il punto della recensione tuttavia non era la gradazione in sè, ma il palato un po' scarico rispetto alle caratteristiche intrinseche del malto, molto interessanti. Non è detto, ovviamente, che tutti i malti debbano avere una gradazione più alta per essere espressivi. Può capitare che l'eccesso di alcool, infatti, rovini l'eleganza e la struttura. Nel caso di Glenlivet, mi sarebbe piaciuto poter provare una versione al 46% ritenendo che, un corpo leggermente più "robusto", non rovinerebbe affatto le interessanti note del prodotto.

Ah, sono perfettamente consapevole dell'enorme differenza di tipologia che intercorre tra Lagavulin e Glenlivet...l'ho citato unicamente per sottolineare ulteriormente come, talvolta, la domanda non consenta di "provare" la commercializzazione di versioni forse anche più espressive di quelle comunemente in commercio. Scapa, ad esempio, lo trovo estremamente piacevole nella versione a grado pieno, imbottigliata in tiratura limitata. Idem Longmorn, per fare un altro esempio. Poi, de gustibus! :mrgreen: :mrgreen:

Non ci sto. Con il suo ragionamento lei sminuisce il The Glenlivet; anziché considerarlo uno dei migliori single malt al mondo, lei gli attribuisce un valore più commerciale. Secondo la sua visione può capitare che l'eccesso di alcool rovini l'eleganza e la struttura, ma non nel caso del The Glenlivet. Addirittura parla di diluizione con acqua eccessiva. Pura blasfemia se si considera che secondo molti autorevoli intenditori lo Speyside è la regione più votata per la distillazione; la superiorità del Glenlivet si spiega con la qualità purissima dell'acqua, la qualità purissima dell'aria, la qualità purissima dell'orzo. Per non parlare del grande talento di George Smith. Ma parliamoci chiaro: ognuno ha i suoi gusti, io reputo perfetto il corpo del The Glenlivet, e lei no. Ci può stare. Ma a mio parere lei, sotto sotto conferma la tesi del corpo scarico anche perché spinto da un pregiudizio, ovvero: considera il The Glenlivet un prodotto commerciale perché di fatto è il single malt più venduto. Ma io mio parere "più venduto" non è sempre sinonimo di un prodotto di qualità inferiore. Inoltre lei non ha prove per dire che The Glenlivet non aumenta la gradazione alcolica per fini commerciali. Ripeto: a mio parere il corpo del The Glenlivet rimane in linea di massima "fermo" perché questa è la concezione della distilleria. E' un modo di sentire il corpo. E' qualcosa di voluto. E a lei non piace. Perché è un purista. Un amante delle versioni Cask Strength. A mio parere le recensioni dovrebbero essere neutrali, senza essere minimamente influenzate dal gusto personale. Per il resto non ho niente da dire. Il suo blog è splendido e penso che abbia contribuito ad appassionare in modo del tutto particolare tante persone, fornendo dettagli interessanti sia per i neofiti che per i più esperti. Però leggendo non potevo fare a meno di chiedermi: davvero giudica un whisky in base al corpo? Nel senso: se il corpo non è pieno, lei non è contento? Io ho citato il The Glenlivet, ma ho notato che nel suo blog ci sono anche altri single malt che lei penalizza a causa di un corpo che non definisce blando, ma quasi (e sempre a causa di un grado alcolico troppo contenuto).
PS: vorrei che lei non si dimenticasse che il The Glenlivet pur essendo "commerciale", beh non si è mai venduto per fare i blend, e il fatto che questa distilleria non produca un single di età inferiore ai 12 anni, testimonia la perfetta credibilità del marchio.


Possiamo darci del tu? :mrgreen:
Ad ogni modo, io non scredito affatto il marchio The Glenlivet. Qualunque persona che si cimenti nelle recensioni, valuta sempre anche le caratteristiche del palato. Sono perfettamente consapevole delle caratteristiche dello Speyside e delle peculiarità della regione e, proprio per questo, ritengo che Glenlivet non sia il miglior esponente del distretto di appartenenza.
Io trovo il corpo un po' "scarico", rispetto a quello che sarebbe potuto essere. E' molto semplice. Tu ritieni che sia perfetto così come è stato imbottigliato ed è una cosa che rispetto, pur non condividendola.
Persone ben più esperte e qualificate di me, che sono un semplice appassionato con la verve di coltivare un blog, condividono un giudizio analogo al mio in merito al Glenlivet 25. Ciò, lo ripeto, non significa che io abbia ragione. E' solo il mio punto di vista. Non ho alcun pregiudizio riguardo ai whisky "commerciali" e ciò è testimoniato dalle recensioni positive di tanti prodotti base. Al contempo, il Glenlivet 25 non è certamente commerciale, sia per l'invecchiamento che per il range di prezzo.
Semplicemente, avrei gradito una maggiore intensità al palato per un imbottigliamento che si prefigge di essere prestigioso. Ma, lo ribadisco, è solo il mio punto di vista. Non sono un "purista": esistono cask strength totalmente imbevibili o mediocri, come ho avuto modo di provare in diverse occasioni. Poi, credo sia ovvio, il gusto è sempre soggettivo. La recensione, per quanto distaccata, non può esimersi dall'esprimere un giudizio soggettivo. Nessuno di noi, qui, è il Verbum Incarnatum. Io, per onestà intellettuale, l'ho spesso ribadito nel testo delle recensioni e, fin dall'inzio, nella pagina indicata nei criteri di valutazione.
Come potrebbe, del resto, il giudizio essere univoco ed oggettivo? Anche se avessi assaggiato 100.000 whiskies, non mi permetterei mai di esprimere un giudizio insindacabile. Commenti e discussioni, purchè civili come questa, sono sempre gradite ed interessanti.
Detto questo, anche io ho acquistato il Glenlivet 12, dopo aver assaggiato il 25, per poterlo esaminare meglio. Purtroppo, personalmente non sono stato colpito troppo. Le caratteristiche base sono interessanti, ma il corpo un po' troppo scialbo e fugace. E, aggiungo, io non disprezzo un whisky per il palato "delicato": basta che delicato non coincida con "piatto" o "scialbo" o "fragile". Ad ogni modo, nella mia recensione, non ho di certo asserito che fossimo di fronte a un whisky "cattivo": semplicemente, ho ritenuto che un corpo leggermente più deciso potesse conferirgli un quid extra. Unicamente questo. Il mondo è bello perchè è vario: mi fa piacere che tu abbia trovato interessante e piacevole il sito e che abbia voluto dare inizio a questo thread ma, ti ripeto, credo di aver chiarito piuttosto bene come la penso.

In sintesi: per me non conta la gradazione, ma ciò che il prodotto mi trasmette. Il palato è sicuramente un aspetto importante e, quando troppo debole, è purtroppo penalizzato dalla gradazione. Indi il mio appunto sul Glenlivet. Può capitare, altresì, che la gradazione sia eccessiva e che il risultato sia ugualmente meno interessante. Il pregiudizio mi è alieno. Del resto, ho un'ottima opinione di Caol Ila 12, Lagavulin 16, Talisker 10, Cragganmore 12 e via discorrendo, pur essendo, malti "commerciali", se non altro per l'elevata diffusione. Milioni di persone continueranno a bere Glenlivet, a prescindere dal mio personale giudizio. La tua invettiva, sembra quasi da ufficio stampa di Glenlivet, eh ;) Se lo ritieni il migliore del mondo, liberissimo di comprarne casse ogni mese! Ciò non toglie che io sia ugualmente libero di non farlo e di esprimere la mia opinione quale blogger ed appassionato.

Buona Giornata
Giuseppe

Il mio sito, dedito alla pubblicazione di tasting notes: http://www.ilbevitoreraffinato.com