Di tutto un po': per riflettere sul mondo del whisky (e non solo), ma anche per ridere
da righi max mar gen 10, 2012 2:06 pm
parlando stamani con un amico mi ha riferito le solite chiacchere tipicamente italiane su un personaggio che ha fatto la storia del whisky e dicendomi che ha fatto questo , ha fatto quello . beh io penso che sia ora di smetterla di parlare male uno dell'altro senza essere costruttivi ,
ho ribadito a milano durante il tasting da noi tenuto che tutti devono ringraziare personaggi italiani come , samaroli-fiori-mainardi-gargano-rossi-mongiardino-ed altri ancora che hanno fatto la storia del single malt ma meglio del single cask e che occorre tenere alto il nome dell'italia come imbottigliatori indipendenti come fanno tuttora all'estero meno interessati alle polemiche tipicamente italiane ma alla sostanza .

grazie
max
da angelshare mar gen 10, 2012 2:52 pm
Caro Max,
a me piacerebbe che questi grandi personaggi, raggiunta oramai l'eta' della saggezza, si concedessero un po' di piu' agli appassionati e magari facessero squadra, una sorta di "nazionale", per fare anche un po' di divulgazione e di promozione. E' pur vero che in Italia tanti appassionati sono lo specchio al negativo: stanno rintanati in casa a fare dell'onanismo di fronte alle loro collezioni, si invidiano le bottiglie chiuse e si ingegnano anche a spacciare falsi e "pacchi" ad altri appassionati. Insomma anche io sono noioso, vorrei tutti uscissimo un po' di piu' dalle nostre case vivendo come meno invidia e più convivialità. E' un paradosso che l'Italia abbia "campioni del mondo" tra collezionisti e selezionatori e poi siamo tra gli ultimi in fatto di eventi e festival.
(tutto questo giro poi per chiedere quand'e' che veniamo a bere da te? :lol:)

Davide Terziotti
angelshare.it
Notizie e curiosita' dal pianeta whisky
da marco77 mar gen 10, 2012 5:40 pm
angelshare ha scritto:Caro Max,
a me piacerebbe che questi grandi personaggi, raggiunta oramai l'eta' della saggezza, si concedessero un po' di piu' agli appassionati e magari facessero squadra, una sorta di "nazionale", per fare anche un po' di divulgazione e di promozione.

Piacerebbe anche a me!
Spesso si considera la promozione come un qualcosa di negativo, ma non è così se viene fatta bene (e se il prodotto che viene promosso è valido). Ovviamente, se il tutto viene lasciato in mano a chi di whisky ne sa meno del pubblico cui si rivolge... :giu:
Ecco perché è importante che i protagonisti (più o meno) storici del single malt si facciano avanti in prima persona!

angelshare ha scritto:(tutto questo giro poi per chiedere quand'e' che veniamo a bere da te? :lol:)

E vabbè Davide, allora dillo che ti piace vincere facile... ;)

Let’s keep it fun; whisky’s no serious matters (unless you have to make a living out of it, or if you down way too much of it). Serge Valentin
da I love Laphroaig mar gen 10, 2012 5:50 pm
righi max ha scritto:beh io penso che sia ora di smetterla di parlare male uno dell'altro senza essere costruttivi

... l'Italia è un paese strano dove tutti quelli che non sanno parlano (spesso senza fondamento, solo per essere al centro dell'attenzione) e quei pochi che sanno preferiscono tenersi tutto dentro (perchè hanno paura o perchè si credono una spanna sopra?).
Ringraziando tutti quelli che hanno contribuito al successo del Single Malt in Italia, oggi io preferisco guardare verso le nuove generazioni, nella loro curiosità c'è la risposta a tutti i nostri dubbi. :ok:

Claudio Riva 8-)
I love Laphroaig, www.laphroaig.it
WhiskyClub Italia, www.whiskyclub.it
da marco77 mar gen 10, 2012 6:27 pm
I love Laphroaig ha scritto:Ringraziando tutti quelli che hanno contribuito al successo del Single Malt in Italia, oggi io preferisco guardare verso le nuove generazioni, nella loro curiosità c'è la risposta a tutti i nostri dubbi. :ok:

Senz'altro c'è curiosità, ed il MWF di quest'anno lo testimonia ampiamente.
Però è anche vero che le giovani generazioni hanno bisogno di essere guidate, di interlocutori cui rivolgere le loro domande.
Secondo me i "grandi vecchi", restandosene in disparte, perdono un'occasione... :(

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da I love Laphroaig mar gen 10, 2012 7:04 pm
marco77 ha scritto:Però è anche vero che le giovani generazioni hanno bisogno di essere guidate, di interlocutori cui rivolgere le loro domande.
Secondo me i "grandi vecchi", restandosene in disparte, perdono un'occasione...

[OT] I "grandi vecchi" sono quelli che ci hanno consegnato la schifo di situazione in cui stiamo vivendo in questi anni e che hanno paralizzato tutto. :giu:
E' tassativo guardare avanti!! ;)

Claudio Riva 8-)
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da marco77 mar gen 10, 2012 7:49 pm
I love Laphroaig ha scritto:
marco77 ha scritto:Però è anche vero che le giovani generazioni hanno bisogno di essere guidate, di interlocutori cui rivolgere le loro domande.
Secondo me i "grandi vecchi", restandosene in disparte, perdono un'occasione...

[OT] I "grandi vecchi" sono quelli che ci hanno consegnato la schifo di situazione in cui stiamo vivendo in questi anni e che hanno paralizzato tutto. :giu:
E' tassativo guardare avanti!! ;)

Qui ormai non si parla più (solo) di whisky... ;)
Riprenderemo il discorso davanti ad un paio di dram! :slainte:

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da LeCarovaniere mar gen 10, 2012 7:53 pm
angelshare ha scritto:Caro Max,
a me piacerebbe che questi grandi personaggi, raggiunta oramai l'eta' della saggezza, si concedessero un po' di piu' agli appassionati.E' un paradosso che l'Italia abbia "campioni del mondo" tra collezionisti e selezionatori e poi siamo tra gli ultimi in fatto di eventi e festival.
(tutto questo giro poi per chiedere quand'e' che veniamo a bere da te? :lol:)


Se lo dite a me ..... sfondate una porta aperta !
Sarà perchè ho sempre avuto il pallino della storia.
Sarà perchè sono convinto che il 1980 sia stata una data che ha completamente diviso il modo di produrre in agricoltura (e di conseguenza fare altri prodotti come il whisky), passando da un modello artigianale ad uno industriale.

Ho sempre sostenuto, nei miei scritti e nelle serate che organizzo, di tanto in tanto, che il mondo degli imbottigliatori indipendenti nasce in Italia e qui prende forma e si struttura. Abbiamo persone che sono testimoni di un periodo magico, che non potrà più ritornare, quindi piacerebbe anche a me che si concedessero al pubblico più giovane per "raccontare la loro esaperienza" e per trasmettere alle persone interessate la loro esperienza.

Del resto andate a vedere quali sono le bottiglie che alle aste spuntano i prezzi più alti : Sestante, Intertrade, Samaroli, Moon Import, Antica Casa Marchesi di Spinola, Velier e poi Dunphy e pochissimi alti extraitalia.

Non sono convinto che tutte queste persone possano "fare squadra", ma mi piacerebbe che si concedessero di più al pubblico degli appassionati, questo si.

da ravas mer gen 11, 2012 11:12 am
Scusate se mi intrometto, ma come sapete ne so poco o nulla di whisky, figurarsi di tutto il resto. Ma proprio per questo, vorrei cercare di capire:
- Chi sono gli imbottigliatori indipendenti e cosa s'intende con questo nome?il whisky scotch single malt non è sempre scozzese?
Poi una piccola riflessione forse banale: in Italia soprattutto, ma non solo, c'è la tendenza a fare guerra cieca a tutto ciò che può far male se usato in maniera eccessiva (Lento fumo, alcool ecc...). Temo che questa caccia alle streghe però sia assurda, perchè non punta all'educazione, alla degustazione, ma solo alla demonizzazione. Così poi succede che nei locali si possono bere delle porcherie senza sapore ( e senza assaporare, anche perchè il sapore è un di più, l'importante è sballarsi...) e molti giovani (imbecilli o solo inesperti), vadano in coma etilico per aver trangugiato roba di difficile definizione.
Credo quindi che una guida all'educazione sia fondamentale per capire e imparare a bere bene. Da questo punto di vista, venendo dall'esperienza del forum di FLP(fumarelapipa.it), penso che anche un forum sul web come questo, se pubblicizzato a dovere, come anche i blog associati, possano fare tantissimo!
da angelshare mer gen 11, 2012 11:21 am
Due parole sugli imbottigliatori indipendenti (IB).
Allora il whisky viene prodotto in distilleria e secondo il disciplinare scozzese si puo' chiamare scotch whisky solo se sta almeno 3 anni in botte in Scozia e deve essere imbottigliato in Scozia. Le distillerie producono tipicamente per loro stesse e per fare i loro imbottigliamenti originali (OB) ma puo' succedere che vendano alcuni stock/botti a dei soggetti terzi che si chiamano appunto IB.
Perche' fanno questo? Beh per vile denaro, ogni anno che le botti rimangono in magazzino si pagano tasse e soprattutto aumenta il rischio d'impresa (hai un bene che paghi ma che non ti rende ancora). Allora preferiscono cedere parte della produzione agli IB che pagano subito...(oppure anche ai blender). I bravi IB comprano le botti migliori (e non ti credere le pagano anche di piu'...) e poi le mettono in commercio col loro marchio. Ovviamente, ad esempio, un Ardbeg eccezionale imbottigliato da Silver Seal o da Samaroli da comunque lustro alla distilleria.
Col boom delle vendite probabilmente questa pratica sta diminuendo (es. Caol Ila che ora si trova facilmente in molte salse, al momento non viene piu' venduto agli IB ma rimane tutto alla distilleria e ai blender del gruppo Diageo). Quindi queste botti spesso eccezionali che danno prodotti unici essendo da singola botte e per questo sono irripetibili.
In italia gli IB menzionati sono considerati tra i migliori e forse i veri iniziatori di questa pratica in modo "scientifico" tant'e' che adesso anche gli OB fanno dei single cask in modo piu' frequente.
Ovviamente anche gli IB devono lasciare le botti in scozia e imbottigliarle la, che siano italiani o di altra nazione. Esiste anche una figura intermedia, il broker, che prende le botti e le rivende ai selezionatori/IB.

Davide Terziotti
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