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da Viandante mer mar 08, 2017 5:15 pm
Salve,
non bevo alcolici ma adoro lo whisky!

Ok, cerco di spiegarmi con poche parole.

Sono sempre stato affascinato da tutto ciò che ha una storia di passione, competenza, sperimentazione, da tutto ciò che è bello o che sa regalare emozioni e suscitare pensieri.
Che sia un orologio meccanico, una pipa (non fumo, e con questo fanno due punti a mio sfavore temo), un distillato, un libro o quant'altro.

Mi piace da impazzire anche solo l'idea di tenere in mano un bicchiere di whisky e sentirne i profumi mentre sto leggendo un buon libro nella semi oscurità del mio salotto, ascoltando il mio micio ronfare beato sulle ginocchia.

Premesso questo, ho deciso che è giunto il tempo di porre rimedio e cedere all'attrazione che lo whisky ha sempre avuto su di me.

La molla che ha fatto scattare la decisione è stato l'ultimo mio viaggio in Giappone (la mia compagna è giapponese) e più precisamente ad Hokkaido, dove ho scoperto esistere la distilleria di Yoichi. Non ho avuto modo di visitarla in questa occasione ma lo farò certamente nel prossimo futuro.

Dal momento che stavo cercando di individuare una buona bottiglia di whisky per fare un regalo speciale, mi sono comunque interessato ai distillati della Nikka ed il risultato è stato che non ho ancora trovato la bottiglia giusta per il regalo che devo fare ma in salotto ho uno Yoichi 10 yo che sta attendendo il momento nel quale avrò un minimo di conoscenza in più per poterlo aprire e gustare.

Ho letto la storia della distilleria e di Taketsuru san e mi sono innamorato dei suoi distillati prima ancora di averne degustato uno. Logicamente la mia passione per il Giappone e per la sua gente ha fatto la sua parte ma tant'è, anche questo fa parte della somma di emozioni e pensieri che uno whisky deve trasmettermi.

Per adesso studierò la teoria, ho acquistato il mio primo libro sull'argomento (Degustare il Whisky di Lew Bryson), poi passerò alla pratica. Le uniche esperienza che ho in fatto di whisky sono Laphroaig 10, Lagavulin 16, classici distillati da supermercato assaggiati in casa di un parente (il destinatario di quel regalo che sto ancora cercando). Trai due preferisco il Lagavulin e come tipo di gusto mi piace in generale l'aroma fumoso e torbato, cosa che dovrei poter trovare (seppur in maniere molto minore) nello Yoichi 10yo che ho acquistato.

Adesso inizierò lo studio e passerò un bel po' di tempo sul forum a leggere e documentarmi grazie ai vostri spunti e discussioni.

Anche se sono ad un livello più basso del più inesperto di voi, mi piace pensare di essere appena entrato a far parte di una famiglia accomunata da una passione fuori dal comune, non l'alcol ma la ricerca di un'emozione.

Andrea
Ultima modifica di Viandante il gio mar 09, 2017 5:14 pm, modificato 1 volta in totale.

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da Biscolino mer mar 08, 2017 5:47 pm
Mmmmmmmmmh, ci stai mettendo già troppo cervello: buttalo, non ti serve adesso. Vai, stappa e comincia a bere. Tra 10 bottiglie poi valutiamo se è il momento di riattivare qualche neurone. :mrgreen:

D'altronde per imparare ad andare in bicicletta come hai fatto? Hai studiato prima tutta la storia della bicicletta, hai imparato a memoria le graduatorie di tutti i giri d'Italia, hai imparato a costruirtene una da solo? No, sei salito in sella e hai cominciato a pedalare. Qui è uguale: al massimo ti sbucci un po' la lingua le prime volte, ma poi ci prendi la mano e chi ti ferma più?



P.S.: nota per gli altri: io lo conto come un altro caduto vittima del club del torbato, eh!! Non importa che non ha ancora stappato la sua prima bottiglia..... l'assaggio l'ha comunque già fatto e quello conta! :mrgreen:

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da Biscolino mer mar 08, 2017 6:23 pm
Viandante ha scritto:Trai due preferisco il Lagavulin e come tipo di gusto mi piace in generale l'aroma fumoso e torbato, cosa che dovrei poter trovare (seppur in maniere molto minore) nello Yoichi 10yo che ho acquistato.


Scusa, avevo dimenticato un pezzo: occhio a non sottovalutare la grandezza di quel "molto minore". Diciamo che lo Yoichi non è proprio uno tra i primi whisky (forse nemmeno tra i primi 100... :shock: ) che accosterei al gusto di un Laga 16. Sono due concezioni e due profili di gusto che stanno piuttosto agli antipodi: da un lato una poderosa grigliata di maiale grondante grasso, salsa barbecue, cipolle caramellate, immersi in una coltre di fumo nero da carbone e rutto libero; dall'altro un pavone che fa la ruota, fruttato, setoso, gentile, con un leggero sottofondo torbato, degustato in una sala da té dell'aristocrazia londinese...

Ecco, non vorrei che, aprendo lo Yoichi, rimanessi troppo spiazzato dal paragone con il Laga. Io ti butterei li l'idea, come detto nell'altro topic, di tenere da parte quello Yoichi per quando avrai il palato meno sensibile all'alcool, e di recuperare qualcuno dei grandi classici scozzesi entry level (quelli che trovi facilmente anche nei supermercati nella fascia 30/50 euro).

I whisky giapponesi suono buoni, ma hanno una concezione del malto che mette al centro l'armonia e il bilanciamento. Se non bevi alcolici, e non hai mai bevuto seriamente whisky, vuol dire che ad ogni sorso sarai asfaltato dall'effetto anestetico dell'alcool sulla lingua. Finché non l'abitui e non vai oltre questo effetto, non riuscirai a cogliere degnamente il ventaglio di gusti dello Yoichi: rischi di bruciarti la tua prima bottiglia (a meno di non usare abbondante acqua per abbassarne la gradazione).

Per quello ti conviene partire con degli entry level e man mano abbassare la sensibilità all'alcool: è come col peperoncino, se lo mangi tutti i giorni poi non lo senti quasi più. Qui devi fare la stessa cosa: abitua il palato ad andare oltre l'alcool e percepire tutto quello che sta dietro.

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da ZioWhisky mer mar 08, 2017 7:17 pm
Il bello del mondo del whisky è che non esistono regole "finite" per farne parte, al massimo linee guida che ognuno di noi percorre secondo la sua propria concezione.
Io sono abbastanza per la Biscolinosofia del buttarsi ma capisco anche chi voglia prendere tutto nel modo che descrivi tu stesso (e che mi sembra una via proprio orientaleggiante).

Detto questo: benvenuto
Sláinte e Kanpai :slainte:
da bob sbaly mer mar 08, 2017 9:25 pm
Ciao Andrea!...e benvenuto!
Proprio bella la presentazione, soprattutto questa parte..
Viandante ha scritto:... parte di una famiglia accomunata da una passione fuori dal comune, non l'alcol ma la ricerca di un'emozione....
Andrea


Anch'io ti direi di non usare troppo il cervello, ma siccome lui ha delle conoscenze molto più esoteriche
di quanti si pensi (leggi: l'anima...), ti dico: vai così, che qualsiasi approccio al whisky val bene
qualche eventuale passo falso...in termini di "pure fun", più che altro...!!! :ok:

Ps Parla sottovoce dell'aristocrazia Londinese, Bisco, chè gli scozzesi si inc####no!!!... :lol:

Whisky is like sex:
when it's good, it's good
when it's bad, it's still pretty good
da Biscolino mer mar 08, 2017 11:08 pm
bob sbaly ha scritto:Ps Parla sottovoce dell'aristocrazia Londinese, Bisco, chè gli scozzesi si inc####no!!!... :lol:

Vabbé, dai, sotto sotto non era mica poi tanto lusinghiero il commento... nel confronto ne uscivano vincitori gli scozzesi....

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da Lorenzo_P mer mar 08, 2017 11:40 pm
Ciao Andrea e benvenuto! Strano modo di appassionarsi a qualcosa, colpiti più dal fascino per poi andare a scoprirne.. il gusto! :ok:

Biscolino ha scritto:I whisky giapponesi suono buoni, ma hanno una concezione del malto che mette al centro l'armonia e il bilanciamento. Se non bevi alcolici, e non hai mai bevuto seriamente whisky, vuol dire che ad ogni sorso sarai asfaltato dall'effetto anestetico dell'alcool sulla lingua. Finché non l'abitui e non vai oltre questo effetto, non riuscirai a cogliere degnamente il ventaglio di gusti dello Yoichi: rischi di bruciarti la tua prima bottiglia (a meno di non usare abbondante acqua per abbassarne la gradazione).
.


Oltre alle cose sempre giuste che ha scritto Bisco, aggiungo una "sfaccettatura", essendo come potrai notare dalla firma un accumulatore seriale proprio dello Yoichi 10..

..Per me è un eccellente all rounder, forse il migliore OB.
Che è il suo bello ma anche il suo limite.. mi tento lo spiegone.. Lo Yoichi 10 è forse fin troppo "costruito" in base ai whisky scozzesi più che essere un qualcosa a se stante, cioè un whisky giapponese (come lo è ad esempio un Miyagikyo).
Perché è un po' la "summa" di vari stili tipicamente scozzesi: è un po' torbato ma non troppo, è costiero (quindi salino/salmastro) ma al tempo stesso dolce, oleoso corposo e floreale; ne senti i legni e anche un buon numero di spezie delicate; c'è anche lo sherry. Messo lì per dare armoniosità al tutto, ma come a dire "tiè eccoti anche gli ex-sherry". Quindi è un torbato+sherry+tanto altro, con una gradazione un filo sopra alla media che ti dà quel tanto di gusto in più non risultando blando come un 40%, ma nemmeno forte come un cask strength.

C'è un po' di Highlands, un po' di Speyside, un po' di Islay (presa per i capelli, diciamo la componente marina accoppiata alla torba).. è un po' un'equazione di varie anime.. varie anime che magari così al primo assaggio magari non riuscirai a capire.

Quando ho saputo che lo avevano tolto dal commercio ne ho zappate su 5 bocce. Perché morto un papa se ne fa un altro :lol:

Al contrario di Biscolino non ti dico che non dovresti aprirla. La gradazione e l'intensità non sono così proibitive, l'imbocco dolce aiuta di sicuro; il problema è che essendo così "tante anime in una" rischi un po' di "spoilerarti" il resto della produzione di whisky che è un mondo infinito.. E come vedi dalla firma non mi sono "fermato" allo Yoichi, perché per quanto rasenti quello che piace a me, in fondo per capirlo ho dovuto bere e assaggiare tutt'altro.

Quindi sta a te decidere se partire con una media eccellente ma forse "perfettina", per poi andare a scoprire i picchi ai quali si è ispirato Taketsuru -poi smussandoli- quando ha fondato Yoichi (non dimentichiamoci che prima è andato in scozia a "imparare" poi è tornato indietro e per prima cosa ha aperto proprio Yoichi), oppure fare il passaggio contrario.

Se volessi fare quanto consigliato da Biscolino, ti consiglio di partire da un Oban 14 (per la torba leggera, componente costiera), un Glendronach 12 (la parte sherry).. per la parte peated ti spedirei su un Kilkerran 12. Occhio queste sono sempre considerazioni personali ed è un modo molto "ridotto all'osso" di farlo.. lo Yoichi è altro che un blend di queste tre, sto semplificando alla bruta cercando tra cose di relativamente facile reperibilità.

da CaskStrength gio mar 09, 2017 12:08 am
Benvenuto Andrea! :ok:

Mentre ti districhi fra gli interessanti spunti dei colleghi, ti dico anche la mia: l'approccio al whisky, secondo me, è strettamente "personale" e non c'è per forza una via completamente "giusta" e che ti mette al riparo da errori... dipende, appunto, e soprattutto, dalla sensibilità di ognuno di noi. Stare qua dentro e confrontarsi aiuta tantissimo, non solo per i consigli pratici che ti possono dare persone già "avviate", ma proprio per vedere ed osservare come ognuno di noi affronta la materia, con che "angolo" la vive. A me, ad esempio, piace l'idea di metterci un po' di cervello, come dici tu... però, a patto che non ti condizioni troppo... per cui, una sorta di via "mediata" fra il bere "di testa" e il bere "di pancia", insomma... bere "con l'anima", che prende un po' da tutti e due i mondi...

Non piangere mai sul whisky versato... (Jack Lemmon, A Qualcuno Piace Caldo, 1959)
da arpadanese gio mar 09, 2017 12:30 am
Benvenuto :slainte:

Si è sapienti quando si beve bene: chi non sa bere, non sa nulla. (Nicolas Boileau 1636-1711)

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