da Biscolino
dom set 17, 2017 10:22 pm
Giornate freschine e pioggia: come resistere alla tentazione di stappare qualcosa di nuovo? Dopotutto si sa: durante il giorno si lotta contro l'acquisto compulsivo e la sera si lotta contro la sete atavica di roba nuova...... io sono sfaticato e mi arrendo subito a entrambi, quindi son qui con questo Strathmill distillato nel 1988 e imbottigliato nel 2014 da V&M in 114 esemplati. Maturazione 100% Bourbon Hoghshead. Un 26 anni a gradazione piena del 50.4%.
Colore
Un bel giallo dorato. Bello pieno.
Naso
Maltone bello pieno, con contorno floreale (fiori estivi, quelli belli dolci e puzzolosi) e dolcezza che trabocca dal bicchiere. E a braccetto col malto un sentore vagamente vinoso, ma non da sherry: sembra piú quel sentore di impasto del pane dove il lievito comincia a risvegliarsi e lavorare. Vabbé, lo so, non si capisce una fava: se qualcuno ha presente, ricorda il naso dei Glen Grant molto invecchiati o del 170th Anniversario.
Il naso in generale é molto fresco, assolutamente non alcolico (ci si snasa pesante senza conseguenze).
Un fiore in particolare? No, direi di no, non sento qualcosa che spicca piú di altro, ma é proprio come essere in un prato fiorito: non distingui niente, ma senti solo un gran profumo variegato che a seconda del vento oscilla tra piú aromi indistinti.
Palato
In bocca conferma pienamente il naso: esce tantissimo il malto a fare ancora da sapore portante, con questo contorno molto fresco e dolce allo stesso tempo. Una caramella di erbe leggere, non invasive. E ancora l'alcool non c'é: posso tenerlo in bocca molto a lungo, farlo girare e rigirare sul palato e non sento la necessitá di mandarlo giú prima che il palato si anestetizzi.
Scaldandolo forse si vira un po' di piú sulla frutta, ma direi che non ricorda i nostri frutti (albicocche, mele e cose simili). Sembra quasi un qualcosa di esotico, tipo quei succhi misti tropicali che non sai bene di cosa sanno, ma van giú bene.
Con due gocce d'acqua (e l'ho fatto solo per la degustazione, perché non serve assolutamente) si apre al naso la parte vegetale, diventando molto erbaceo (non piú fiori, quanto piuttosto erbe verdi). Al palato invece si esalta la parte dolce e vegetale a discapito del malto, che torna fuori poi solo verso il finale. Certo, diventa tutto ancora piú dolce e beverino, ma mi rovina, smussandolo, un po' il finale, perché....
Finale
...da una bottiglia cosí floreale, cosí dolce, mi sarei aspettato un finale medio corto e invece é uno dei suoi punti forti: non ha un finale... non ti molla piú! C'é, resta e non te lo scordi piú per un bel pezzo. Ma cos'é che resta in bocca in questo finale infinito? I fiori? Il pane? La dolcezza? Ecco, qui viene la parte imbarazzante... dal primo assaggio mi si é stampata in mente un'associazione e non riesco a trovare nient'altro che la descriva cosí alla perfezione: sa di cavolfiore. Persistente, una puntina leggermente amara che contrasta col palato dolce e fresco... che a me ricorda il cavolfiore. Ma non vagamente: mi sembra proprio di aver appena mangiato un cavolfiore bollito e lasciato raffreddare.
Globale
Buono? Non buono? Al palato non é tremendamente complesso, nel senso che non é una di quelle bottiglie dove escono di continuo nuovi sapori o profumi: il suo carattere maltoso ed erbaceo parte dal naso e si mantiene stabile al palato, quindi é un distillato molto preciso e orientato. Per certi versi mi ricorda il corpo del Glen Grant dove la parte "nocciolosa" é stata sostituita da uno stile vegetale un po' alla Glenlivet (e non alla Cragganmore: non aromatico, ma proprio solo "verde").
Ma il finale per me é l'elemento magistrale di questa bottiglia: ok, visto il sapore che ricorda possono anche subentrare i gusti personali, perché sicuramente é molto singolare, ma a me questo sentore e il modo in cui ti spiazza fa impazzire. Ci godo, son quei dram indimenticabili e unici che mi acchiappano di brutto.
Ho fatto anche la prova della mano (due gocce sul palmo o sul dorso, sfregare finché non si asciuga e poi annusare), perché in alcune tasting note in giro avevo visto qualcuno parlare di torba che io non sono riuscito a sentire. Risultato? Orgasmico: pane dolce al latte appena sfornato, croissant ancora caldi impastati con tanto buon burro fresco, marmellata di albicocche.... cioé, in una roba cosí io mi ci voglio immergere e non uscire piú!! Torba non riesco a sentirne in questo tripudio di pasticceria, ma direi che anche qui a farla da padrone é stato il marchio maltoso del distillato.
Ah, se non si fosse capito fin qui.... mi piace assai!!
Colore
Un bel giallo dorato. Bello pieno.
Naso
Maltone bello pieno, con contorno floreale (fiori estivi, quelli belli dolci e puzzolosi) e dolcezza che trabocca dal bicchiere. E a braccetto col malto un sentore vagamente vinoso, ma non da sherry: sembra piú quel sentore di impasto del pane dove il lievito comincia a risvegliarsi e lavorare. Vabbé, lo so, non si capisce una fava: se qualcuno ha presente, ricorda il naso dei Glen Grant molto invecchiati o del 170th Anniversario.
Il naso in generale é molto fresco, assolutamente non alcolico (ci si snasa pesante senza conseguenze).
Un fiore in particolare? No, direi di no, non sento qualcosa che spicca piú di altro, ma é proprio come essere in un prato fiorito: non distingui niente, ma senti solo un gran profumo variegato che a seconda del vento oscilla tra piú aromi indistinti.
Palato
In bocca conferma pienamente il naso: esce tantissimo il malto a fare ancora da sapore portante, con questo contorno molto fresco e dolce allo stesso tempo. Una caramella di erbe leggere, non invasive. E ancora l'alcool non c'é: posso tenerlo in bocca molto a lungo, farlo girare e rigirare sul palato e non sento la necessitá di mandarlo giú prima che il palato si anestetizzi.
Scaldandolo forse si vira un po' di piú sulla frutta, ma direi che non ricorda i nostri frutti (albicocche, mele e cose simili). Sembra quasi un qualcosa di esotico, tipo quei succhi misti tropicali che non sai bene di cosa sanno, ma van giú bene.
Con due gocce d'acqua (e l'ho fatto solo per la degustazione, perché non serve assolutamente) si apre al naso la parte vegetale, diventando molto erbaceo (non piú fiori, quanto piuttosto erbe verdi). Al palato invece si esalta la parte dolce e vegetale a discapito del malto, che torna fuori poi solo verso il finale. Certo, diventa tutto ancora piú dolce e beverino, ma mi rovina, smussandolo, un po' il finale, perché....
Finale
...da una bottiglia cosí floreale, cosí dolce, mi sarei aspettato un finale medio corto e invece é uno dei suoi punti forti: non ha un finale... non ti molla piú! C'é, resta e non te lo scordi piú per un bel pezzo. Ma cos'é che resta in bocca in questo finale infinito? I fiori? Il pane? La dolcezza? Ecco, qui viene la parte imbarazzante... dal primo assaggio mi si é stampata in mente un'associazione e non riesco a trovare nient'altro che la descriva cosí alla perfezione: sa di cavolfiore. Persistente, una puntina leggermente amara che contrasta col palato dolce e fresco... che a me ricorda il cavolfiore. Ma non vagamente: mi sembra proprio di aver appena mangiato un cavolfiore bollito e lasciato raffreddare.
Globale
Buono? Non buono? Al palato non é tremendamente complesso, nel senso che non é una di quelle bottiglie dove escono di continuo nuovi sapori o profumi: il suo carattere maltoso ed erbaceo parte dal naso e si mantiene stabile al palato, quindi é un distillato molto preciso e orientato. Per certi versi mi ricorda il corpo del Glen Grant dove la parte "nocciolosa" é stata sostituita da uno stile vegetale un po' alla Glenlivet (e non alla Cragganmore: non aromatico, ma proprio solo "verde").
Ma il finale per me é l'elemento magistrale di questa bottiglia: ok, visto il sapore che ricorda possono anche subentrare i gusti personali, perché sicuramente é molto singolare, ma a me questo sentore e il modo in cui ti spiazza fa impazzire. Ci godo, son quei dram indimenticabili e unici che mi acchiappano di brutto.
Ho fatto anche la prova della mano (due gocce sul palmo o sul dorso, sfregare finché non si asciuga e poi annusare), perché in alcune tasting note in giro avevo visto qualcuno parlare di torba che io non sono riuscito a sentire. Risultato? Orgasmico: pane dolce al latte appena sfornato, croissant ancora caldi impastati con tanto buon burro fresco, marmellata di albicocche.... cioé, in una roba cosí io mi ci voglio immergere e non uscire piú!! Torba non riesco a sentirne in questo tripudio di pasticceria, ma direi che anche qui a farla da padrone é stato il marchio maltoso del distillato.
Ah, se non si fosse capito fin qui.... mi piace assai!!
Ultima modifica di Biscolino il gio ott 12, 2017 7:45 pm, modificato 1 volta in totale.