Il mio primo ringraziamento va a Giorgio, la stessa cosa fatta altrove non avrebbe avuto lo stesso magnifico gusto.
Poi Salvatore, non una sorpresa per il sottoscritto ma la conferma di come la passione unita alla capacità divulgativa sia una merce rara ma - grazie a Dio - non ancora estinta. Grazie Salvatore e auguri!
Venendo ai dram. L'incontro è stato più ricco di riferimenti storici che di "assaggio" (solo un grande paese come il Giappone riesce a riempire di storia anche il mondo del whisky nonostante il fatto che sia ben più recente dello Scotch). Le distillerie in Giappone sono poche, ognuna di esse si deve arrangiare a fare prodotti di carattere diverso per poter produrre i sempre richiesti blended, risultato non è facile attribuire caratteri di territorialità. Tutti i dram assaggiati mi hanno affascinato, anche il non semplice blended nikka. L'idea che il Giap sia una via di mezzo tra lo Scotch ed il Bourbon direi che è stata distrutta da questa degustazione. Va bene che eravamo ai top della produzione Giapponese, ma possiamo ben dire che il whisky Giap ha un suo carattere. Poi come ha detto Salvatore, i Giapp sono un filo più precisi degli Scozzesi, anche durante l'ultima visita nello Speyside ho più volte interrogato i miei compagni di gita dicendo "troppo disordine, ma come diamine è possibile che riescano a produrre degli whisky così eccellenti?!?!". La magia dello Scotch ...
La troppa precisione dei Giap potrebbe portare ad avere dei prodotti tutti uguali e anonimi. Direi che non ho riscontrato questo "difetto" nei 7 dram assaggiati, anzi la complessità era ai massimi livelli. Bene.
Concludendo, qualcuno ha sentito la mancanza di GP?