Di tutto un po': per riflettere sul mondo del whisky (e non solo), ma anche per ridere
da riccardodru ven dic 09, 2016 3:39 pm
Salve a tutti,
Sono nuovo nel forum,
vorrei farvi una domanda che a voi potrà sembrare molto banale.
Come funzionano le annate nel Whisky?
su alcune etichette ci sono su altre no..
inoltre ho visto che alcune bottiglie si rivalutano molto nel tempo, ma come si fa a dare un valore dopo molti anni se non si ha l'annata sull'etichetta?
Vi prego non linciatemi :haha:
Riccardo
da gppmalts ven dic 09, 2016 6:48 pm
A volte il vintage è importante e a volte no, sono cose che si imparano col tempo e l'esperienza.
Devi partecipare a qualche corso o tasting , scriverlo è un po' complicato.
Il concetto è un po' cosi : se vedi una Ferrari "vecchia" non ti serve leggere il libretto per sapere che vale un occhio.

" le cose migliori della vita o sono illegali o sono immorali o fanno ingrassare" G.P. Wilde
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da Lorenzo_P ven dic 09, 2016 7:42 pm
riccardodru ha scritto:Salve a tutti,
Sono nuovo nel forum,
vorrei farvi una domanda che a voi potrà sembrare molto banale.
Come funzionano le annate nel Whisky?
su alcune etichette ci sono su altre no..
inoltre ho visto che alcune bottiglie si rivalutano molto nel tempo, ma come si fa a dare un valore dopo molti anni se non si ha l'annata sull'etichetta?
Vi prego non linciatemi :haha:
Riccardo


Se c'è l'annata, viene riportato in etichetta l'età del whisky più giovane ivi contenuto. Se leggi "12 anni", non ci sarà dentro whisky con meno di quella età, ma potrebbe altresì contenere percentuali di whisky con età anche maggiore.

Se non c'è età dichiarata, il whisky deve avere minimo 3 anni di invecchiamento (e 40% di alcool) per essere chiamato tale. In tal caso si parla di "NAS" (non age statement - età non dichiarata). Se cerchi nel forum abbiamo dibattuto notevolmente sull'argomento.. per fartela breve (e generalizzando in modo brutale) sono edizioni che potrebbero contenere whisky molto giovane mescolato con whisky molto invecchiato, ma la tendenza è quella di non dichiarare l'età e vendere whisky più giovane, perché le scorte di whisky invecchiato si stanno assottigliando ed è così più facile monetizzare per le distillerie.

Tanti stanno levando malti base invecchiati in favore di NAS, così da monetizzare. Ad esempio Talisker, c'è sempre stato il 10 anni come whisky d'ingresso nella grossa distribuzione sui 30/35€, ora al suo posto trovi lo "Skye", che costa lo stesso ma non ha età dichiarata (e per quanto discreto non è la stessa cosa perché "noialtri" ci roteano le gonadi che da 10 anni si è passati a quanti? 3? 5? boooh appunto non è dichiarato). Ma il prezzo è rimasto uguale, quindi è una.. "incool8" :picchiatesta:

Poi ci sono fior di NAS apprezzati e ben quotati (che so, Ardbeg Uigeadail/Corryvreckan, Aberlour A'bunadh e così via).. Quindi il discorso ha varie sfaccettature.

da Beefheart ven dic 09, 2016 9:36 pm
riccardodru ha scritto:Come funzionano le annate nel Whisky?
su alcune etichette ci sono su altre no..


Ciao, io non sono nuovo ma forumisticamente parlando sono moooolto giovane. E non sono nemmeno un maltofilo di lunga data...
Ciò nonostante, se ho ben inteso la tua domanda (che a tempo debito mi posi anch'io), ti dico che, da quanto ho capito, indicare l'annata (o vintage) sulla bottiglia è una scelta del produttore/imbottigliatore più stilistica che di sostanza.
Ad esempio Glenrothes vende imbottigliamenti differenziati dalla data di distillazione e poi riporta anche quella di imbottigliamento (ovviamente la differenza tra la due è pari alla maturazione).
Non credo che tutto ciò serva ad altro che a "darsi un tono" facendo un po il verso al mondo vinicolo e differenziandosi dalla maggior parte dei competitor del settore (che invece di solito indicano l'invecchiamento); come a voler dare importanza alla qualità del cereale raccolto nella tale annata piuttosto che in un'altra, ma l'orzo non è uva ed un distillato non è vino, quindi dubito che da un anno all'altro le differenze siano poi così spiccate e significative...
E ora, esattamente come te, resto in attesa di smentite dagli esperti del foro... :mrgreen:

riccardodru ha scritto:...alcune bottiglie si rivalutano molto nel tempo, ma come si fa a dare un valore dopo molti anni se non si ha l'annata sull'etichetta?


Questo credo sia dovuto più che altro alla reperibilità della bottiglia.
Meno ne sono rimaste in circolazione e più si rivaluta.
Ad esempio i malti irripetibili delle distillerie morte sono tra i più costosi.

Mio Dio, tanto mi piace bere Scotch che a volte penso che il mio nome sia Igor Stra-whisky.
(Igor Stravinsky)
da Biscolino sab dic 10, 2016 1:18 am
Beefheart ha scritto:Ad esempio Glenrothes vende imbottigliamenti differenziati dalla data di distillazione e poi riporta anche quella di imbottigliamento (ovviamente la differenza tra la due è pari alla maturazione).
Non credo che tutto ciò serva ad altro che a "darsi un tono" facendo un po il verso al mondo vinicolo e differenziandosi dalla maggior parte dei competitor del settore (che invece di solito indicano l'invecchiamento); come a voler dare importanza alla qualità del cereale raccolto nella tale annata piuttosto che in un'altra, ma l'orzo non è uva ed un distillato non è vino, quindi dubito che da un anno all'altro le differenze siano poi così spiccate e significative...
E ora, esattamente come te, resto in attesa di smentite dagli esperti del foro... :mrgreen:

Hmmmmmmm, per me non centra niente con il malto: primo perché quasi nessuno si coltiva piú niente in casa (sono rari quelli ancora "artigianali" che partono dal raccolto per arrivare al whisky), rendendo quindi la materia prima livellata per tutti (é un mischiotto di coltivazioni differenti e zone differenti, quindi non ha nessuna relazione con quanto accade invece nei vini) e secondo perché credo che nessuno si sia mai messo a collegare l'annata con la qualitá della materia prima.
Ricordo solo poche distillerie che ad esempio distinguono i malti "estivi" dagli "invernali" per fare rilasci particolari, ma non mi sembra che riportino la data di distillazione (perché, se sono OB, al 99% saranno un mix di diverse botti con giorni di produzione differenti).

Piuttosto quello che fa la differenza é la distillazione e chi c'era agli alambicchi quando é stata fatta. Si sa che ad esempio l'Ardbeg 10 sta lentamente calando rispetto agli imbottigliamenti del 2009, quindi se trovassi una bottiglia con data di distillazione tra il 97 e il 99 mi ci butterei sopra piú volentieri rispetto ad una del 2005. O in certi casi la data puó fare la differenza tra due master distiller diversi, quindi i prodotti saranno differenti tra loro.

E comunque se hai in mano una bottiglia con data di distillazione (intento giorno, mese e anno) vuol dire che hai in mano per forza un Single Cask: a quel punto la data ci vuole per completezza assieme al numero e tipo della botte (sarebbe un sacrilegio, e sospetto, rilasciare in single cask e poi non dire nel dettglio da dove viene). A maggior ragione se hai in mano un IB tipo Samaroli, V&M o uno degli altri indipendenti che solitamente vendono per la maggior parte Single Cask selezionati.

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da CaskStrength sab dic 10, 2016 1:25 am
Beefheart ha scritto:Ciò nonostante, se ho ben inteso la tua domanda (che a tempo debito mi posi anch'io), ti dico che, da quanto ho capito, indicare l'annata (o vintage) sulla bottiglia è una scelta del produttore/imbottigliatore più stilistica che di sostanza.
Ad esempio Glenrothes vende imbottigliamenti differenziati dalla data di distillazione e poi riporta anche quella di imbottigliamento (ovviamente la differenza tra la due è pari alla maturazione).
Non credo che tutto ciò serva ad altro che a "darsi un tono" facendo un po il verso al mondo vinicolo e differenziandosi dalla maggior parte dei competitor del settore (che invece di solito indicano l'invecchiamento); come a voler dare importanza alla qualità del cereale raccolto nella tale annata piuttosto che in un'altra, ma l'orzo non è uva ed un distillato non è vino, quindi dubito che da un anno all'altro le differenze siano poi così spiccate e significative...
Indicare il vintage in etichetta è sì una scelta stilistica del produttore, ma diventa anche una scelta di sostanza: se ad esempio leggo "Distilled 2000 Bottled 2013" sto bevendo whisky con un'età omogenea. Anche se è ottenuto da più botti (non single cask, quindi) in quella bottiglia tutto il whisky ha 13 anni (o alla peggio 12, perchè in mancanza delle date precise di distillazione e imbottigliamento non posso sapere se i 13 sono completi).
Se, invece, non metto il vintage e scrivo 13 years old, come altri hanno detto sopra, so l'età del whisky più giovane nella bottiglia, cosa che non esclude che dentro vi possa essere whisky (anche molto) più vecchio. Sto quindi bevendo un mix di whisky di età potenzialmente piuttosto diverse. La cosa cambia, quindi, non è tanto il discorso di scimmiottare il vino. Poi è chiaro che mettere il vintage può apparire "cool"...

Non piangere mai sul whisky versato... (Jack Lemmon, A Qualcuno Piace Caldo, 1959)
da AleViola9191 sab dic 10, 2016 12:20 pm
CaskStrength ha scritto:
Beefheart ha scritto:Ciò nonostante, se ho ben inteso la tua domanda (che a tempo debito mi posi anch'io), ti dico che, da quanto ho capito, indicare l'annata (o vintage) sulla bottiglia è una scelta del produttore/imbottigliatore più stilistica che di sostanza.
Ad esempio Glenrothes vende imbottigliamenti differenziati dalla data di distillazione e poi riporta anche quella di imbottigliamento (ovviamente la differenza tra la due è pari alla maturazione).
Non credo che tutto ciò serva ad altro che a "darsi un tono" facendo un po il verso al mondo vinicolo e differenziandosi dalla maggior parte dei competitor del settore (che invece di solito indicano l'invecchiamento); come a voler dare importanza alla qualità del cereale raccolto nella tale annata piuttosto che in un'altra, ma l'orzo non è uva ed un distillato non è vino, quindi dubito che da un anno all'altro le differenze siano poi così spiccate e significative...
Indicare il vintage in etichetta è sì una scelta stilistica del produttore, ma diventa anche una scelta di sostanza: se ad esempio leggo "Distilled 2000 Bottled 2013" sto bevendo whisky con un'età omogenea. Anche se è ottenuto da più botti (non single cask, quindi) in quella bottiglia tutto il whisky ha 13 anni (o alla peggio 12, perchè in mancanza delle date precise di distillazione e imbottigliamento non posso sapere se i 13 sono completi).
Se, invece, non metto il vintage e scrivo 13 years old, come altri hanno detto sopra, so l'età del whisky più giovane nella bottiglia, cosa che non esclude che dentro vi possa essere whisky (anche molto) più vecchio. Sto quindi bevendo un mix di whisky di età potenzialmente piuttosto diverse. La cosa cambia, quindi, non è tanto il discorso di scimmiottare il vino. Poi è chiaro che mettere il vintage può apparire "cool"...


Interessante, non vedo però molte distillerie produrre whisky con queste caratteristiche, non vedo generalmente bottiglie con, sull'etichetta, la dicitura che hai descritto (Distilled 2000 Bottled 2013). Mi sembra un valore aggiunto di non poco conto per un whisky. Il mercato non interessato? O i prezzi salirebbero troppo?
da Beefheart sab dic 10, 2016 1:26 pm
CaskStrength ha scritto:...se ad esempio leggo "Distilled 2000 Bottled 2013" sto bevendo whisky con un'età omogenea. Anche se è ottenuto da più botti (non single cask, quindi) in quella bottiglia tutto il whisky ha 13 anni (o alla peggio 12, perchè in mancanza delle date precise di distillazione e imbottigliamento non posso sapere se i 13 sono completi).


Grazie, chiaro ed illuminante (e solo ora mi viene in mente che whiskysucks me lo aveva già spiegato :picchiatesta: ).

CaskStrength ha scritto:...non è tanto il discorso di scimmiottare il vino. Poi è chiaro che mettere il vintage può apparire "cool"...


Vogliamo sottovalutare il marketing? 8-)

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(Igor Stravinsky)
da Beefheart sab dic 10, 2016 1:42 pm
AleViola9191 ha scritto:Il mercato non interessato? O i prezzi salirebbero troppo?


Un disinteresse del mercato lo escluderei e non mi pare che i prezzi lievitino in modo così esorbitante...
Probabilmente con i vintage hai meno possibilità di "giocare" con le scorte, il che per qualcuno può essere meno vantaggioso...
L'imbottigliamento classico permette di proporre malti relativamente giovani (8, 10, 12 anni) rinforzati e valorizzati (dal blending) fino a raggiungere un buon compromesso qualità/prezzo, quindi vendibili bene.

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da CaskStrength lun dic 12, 2016 12:04 am
AleViola9191 ha scritto:Interessante, non vedo però molte distillerie produrre whisky con queste caratteristiche, non vedo generalmente bottiglie con, sull'etichetta, la dicitura che hai descritto (Distilled 2000 Bottled 2013). Mi sembra un valore aggiunto di non poco conto per un whisky. Il mercato non interessato? O i prezzi salirebbero troppo?
Non sono molte le distillerie che adottano una filosofia "pesantemente" incentrata sul vintage, in effetti. Oltre alla già citata Glentothes, mi viene in mente Balblair, ad esempio. Come ha scritto Beefheart, è una scelta che limita l'elasticità nell'uso delle scorte. Diverse altre distillerie però rilasciano vintage saltuariamente, per cui qualcosa in giro si trova, volendo. Con gli indipendenti, invece, il discorso cambia completamente.

Non piangere mai sul whisky versato... (Jack Lemmon, A Qualcuno Piace Caldo, 1959)