Di tutto un po': per riflettere sul mondo del whisky (e non solo), ma anche per ridere
da LeCarovaniere ven feb 07, 2014 11:39 am
Non c'è niente di strano se un whisky a te piace molto e ad un altra persona no (o l'incontrario). Anzi è la norma.
Si può fare un esempio delle Donne (visto che sei un uomo e perdonami se do per scontato, per statistica almeno, che tu non possa essere gay, nel caso tu lo fossi però inverti l'ordine dei fattori e vedrai che il risultato non cambia):

Facciamo entrare 10 belle Ragazze (secondo i canonici classici e rappresentativi) in una stanza .
Ognuno di noi che entrerà ne preferirà sempre qualcuna e sarà diversa in base alla persona che ci entra.
Questo perchè ognuno di noi ha i suoi gusti, le sue passioni, le sue pulsioni, le sue perversioni (qui più per le Donne che per il whisky, lo ammetto).
Ed è normale (anzi è cosa Buona & Giusta)

Lavorare a creare una scheda di valutazione serve proprio per avere uno strumento che, pur nel rispetto di queste differenze, permetta a chi scrive e a chi legge di lasciare una valutazione il più possibile attendibile ed oggettiva (come appunto avviene per il vino).
Nessuno mette a confronto un Barolo con un Pinot Nero dell' OltrePòPavese.
Possono essere entrambi fantastici, prendere entrambi 90 punti, ma se non si tiene conto delle rispettive categorie di appartenenza si fa fatica a compronderli in maniera oggettiva.
Uno strumento che per il consumatore medio può essere anche poco rilevante (a parole, poi però tutti comprano le bottiglie di whisky che hanno preso più di 90 punti) ma che è invece è molto utile (proprio perchè obbliga chi rilascia i punteggi ad essere oggettivo).

Lo so, non è+ indispensabile x la vita di tutti i giorni, ma poi quando ti ritrovi a dover valutare una 20ina di prodotti, magari ad un concorso o altro, ti rendi conto che un aiutino in tal senso ti farebbe comodo.

da Hal9000 ven feb 07, 2014 11:54 am
LeCarovaniere ha scritto:
Hal9000 ha scritto: Certamente, però non mi si venga a dire che un 10/12 yo può essere migliore di un 25 yo per merito delle "categorie di appartenenza"!


Provo a Spiegare in Parole Semplici così Anche chi non sa Leggere può Comprendere :

Se Prendiamo 2 malti da 10 e di 25 anni e li valutiamo senza considerare le categorie di appartenenza (cioè 10 e 25 anni) è abbastanza facile che un 25 anni prenda un punteggio sempre superiore ad un 10yo.
Ma questo non vuol dire che sia più buono.

Per questo trovo molto importante analizzare la coerenza e la categoria di appartenenza.

Per questo assieme ad altre persone ci divertiamo, una volta all'anno a ritrovarci per discutere di una scheda di valutazione Distillati che possa espriemere e raccontare nel migliore dei modi il prodotto recensito.
Uno strumento che sia utile sia per chi deve espriemere un giudizio, sia per chi deve leggerlo e comprenderlo.

...cercherò di essere chiaro anch'io: non è vero che è più facile che un 25 yo prenda un punteggio superiore a un 10 yo, soprattutto per i torbati.
Esempi?
Il miglior torbato scozzese nei Malt Maniacs Awards 2013 è risultato un Caol Ila 9 yo.
Nella stessa categoria, nel 2012, arrivò primo un Port Charlotte NAS.
Oppure si potrebbe chiedere al forum qual è il Laphroaig preferito.

Probabilmente bisognerebbe affinare il concetto di "categoria di appartenenza".

Inoltre, quando vedo un numero che sintetizza un giudizio (soggettivo) su un prodotto, lo vorrei proporzionale alla sua bontà (sempre intesa soggettivamente), altrimenti è solo un esercizio di stile senza alcun valore (tanto vale fare la tua scheda senza esprimere alcun numero).

In ogni caso, buon divertimento.

Luca
da angelshare ven feb 07, 2014 12:04 pm
si il punto è che categorizzare un malto è più difficile che, ad esempio, farlo con una birra dove ci sono stili di riferimento. Venendo a mancare anche il discorso delle "zone" che sono oramai molto sciacquate come concetto, anche se le distillerie si portano dietro una storia, il tutto è facilmente opinabile (e si vede già qui che lo è).
Per questo, sempre personalmente, la coerenza tra le componenti è l'unico fattore oggettivo. Se si degusta alla cieca si valuta una cosa diversa che se si conosce la storia della distilleria: il Caol Ila unpeated se non sai niente di Caol Ila mica è un malto scadente. Se ti capita un Rosebank peated come lo valuti? Eì anche vero che in molti casi i distillati hanno cambiato pelle nel corso degli anni. Detto questo, Francesco c'e' una famosa barzelletta che ti dovrebbe far riflettere che la migliore è quella col seno più prosperoso.

Davide Terziotti
angelshare.it
Notizie e curiosita' dal pianeta whisky
da LeCarovaniere ven feb 07, 2014 2:06 pm
angelshare ha scritto:Detto questo, Francesco c'e' una famosa barzelletta che ti dovrebbe far riflettere che la migliore è quella col seno più prosperoso.


Non conosco la barzelletta, o almeno non la ricordo, però se quella è la morale, anche qui esprimo una apprezzamento diverso.
Pur rimanendo pienamente convinto che i seni prosperosi accendono molto facilmente fantasie "complesse", personalmente, preferisco le taglie medie.

Ps: Effettivamente, a ripensarci, da ragazzi a scuola davamo i punteggi ai lati A e Lati B della compagne d'istituto (chi non l'ha fatto del resto ?!?)

da whiskyfacile lun feb 10, 2014 6:30 pm
Hal9000 ha scritto:
Inoltre, quando vedo un numero che sintetizza un giudizio (soggettivo) su un prodotto, lo vorrei proporzionale alla sua bontà (sempre intesa soggettivamente), altrimenti è solo un esercizio di stile senza alcun valore (tanto vale fare la tua scheda senza esprimere alcun numero).



ciao Luca, siccome sei persona sempre precisa e argomenti in modo intelligente, mi piace rivolgermi a te perché mi interessa questa tua frase; in che senso intendi che vorresti un numero che sintetizza un giudizio su un prodotto "proporzionale alla sua bontà"? intendi "un voto che dia conto di quanto è piaciuto il whisky a chi lo assaggia"?

questa discussione è per me molto stimolante, perché mi aiuta a riflettere su come mi comporto e sul modo in cui quel che faccio può esser percepito. io e Giacomo, quando beviamo e prepariamo le schede di degustazione per il sito (non siamo dei professionisti, per fortuna!, ci piace farlo solo per divertimento - come credo capiti a chiunque lo faccia non per lavoro: il nome del sito di Serge è whiskFUN non per sbaglio) giochiamo a dare un voto numerico 'finale', e questo tendenzialmente è sempre legato a (banalmente) 'quanto ci è piaciuto berlo'. che so, il laphroaig cairdeas 2013 già non era granché di suo, poi aveva preso un voto un po' più basso perché tradiva lo spirito della distilleria (è un po' il discorso che faceva davide sui mortlach...). a me pare che debba sempre essere così, credo che uno che abbia delle velleità di valutazione "oggettiva" su un whisky sbagli tutto fin dall'inizio. poi naturalmente uno può avere più e meno competenze, può avere più e meno esperienza, può avere gusti più e meno vicini al singolo lettore che allora lo 'eleggerà' a degustatore di riferimento.
allo stesso modo, a mio parere si tende a dare troppo valore al "voto" finale, mentre contano tanto di più le note di degustazione vere e proprie... la lingua è in grado di rendere giudizio alla complessità di un prodotto molto più di un numero, direi.

in ogni caso, secondo me chi prende troppo sul serio le valutazioni dei siti di tasting notes ha frainteso fin dall'inizio lo spirito di questi siti.

Tu bevi da morire, non pensi all'avvenire?

Il primo blog di whisky tasting notes in italiano.
http://www.whiskyfacile.com
da I love Laphroaig lun feb 10, 2014 11:03 pm
Porto la mia esperienza in Slow Food per la guida dei vini

Cito:
Slow Wine ha scritto:Slow Wine ha rivoluzionato il modo di fare critica enologica. Non più solo giudizi e descrizioni organolettiche sulle etichette, ma una vera e propria narrazione del vino dove la conoscenza profonda e diretta delle cantine e dei vini è assoluta protagonista. In Slow Wine 2014 troverete i vini slow, portatori di valori qualitativi, culturali, di tradizione e di sostenibilità, i grandi vini, etichette eccellenti, e i vini quotidiani, il meglio a meno di 10 euro in enoteca. E per le aziende gli stessi valori sono espressi da tre simboli: la chiocciola, la bottiglia e la moneta.


E' buono / non è buono? Oppure mi piace / non mi piace? :roll: :roll: :roll:

In realtà bisogna uscire da questo schema. Dopo l'esperienza con il Gambero Rosso ed i primi anni da soli, Slow Food oggi attribuisce il voto unendo l'analisi organolettica con il "valore" del produttore. Entrambi (credetemi dopo anni da assaggiatore di vino ho maturato l'idea che il valore numerico è più influenzato dalle persone e dal marketing che non dal contenuto del bicchiere) sono a mio giudizio valori non così oggettivi e come tali condizionabili. Il tutto "migliora" creando panel "numerosi" e ben rappresentativi dello stato della nostra società. Per giudicare un whisky è bene che si infili nel panel anche qualcuno che dice "a me il whisky fa schifo, non riesco proprio a berlo".

Detto così condanno sia i facili che Serge, quindi mi tocca salvarli in zona cesarini ;) in cambio di un buon dram ovviamente.... i panel numerosi producono tutti punteggi attorno ad 80-85 ... e spesso non premiano l'emozione, il genio (che è quello che noi cerchiamo dopo anni di assurde banalizzazioni) a vantaggio di prodotti "ben costruiti".

Concludo? E' un gioco e come tale deve essere interpretato. Certo che Serge riceve casse a gratis, i Facili sample da 3cl ... ma questo è il giusto compenso per il loro impegno ...

Non odiatemi, please, se non fosse stato citato il laphroaig cairdeas 2013 sarei stato più buono...

Claudio Riva 8-)
I love Laphroaig, www.laphroaig.it
WhiskyClub Italia, www.whiskyclub.it
da whiskyfacile mar feb 11, 2014 12:49 am
Io naturalmente non ho la tua esperienza, ma nel mio piccolo sono convinto che tu abbia perfettamente ragione, Claudio; e infatti secondo me una persona che si affaccia al mondo del whisky in questi anni ha di fronte a sé una grande quantità di 'voci diverse' (più e meno autorevoli, più e meno affidabili) che può confrontare, di collettori di opinioni (come i forum, o come whiskybase, ad esempio)... Insomma ha la possibilità di decidere di chi fidarsi, anche se poi - magari - le valutazioni che farà saranno diverse da quelle che lo hanno 'ispirato' nell'acquisto (mi metto nei panni di un Jacopo qualsiasi di qualche anno fa, che tremava all'idea di spendere 50 euro per una bottiglia... "e se poi non mi piace?" e allora si leggeva di tutto per cercare consiglio - ma ugualmente, noi stimiamo tanto Serge, per dire, o Ruben, ma talvolta abbiamo avuto opinioni assai distanti sullo stesso prodotto).

Quindi (tiro acqua al mio mulino ;) ) più voci ci sono meglio è - all'epoca il desiderio di confronto e di condivisione del gioco era stata una delle ragioni per cui avevamo deciso di aprire il blog (oltre che ovviamente per sperare di scroccare qualche whiskino!!! :lollol: ), e credo che se più passa il tempo più persone si appassionano e decidono di confrontarsi e condividere le proprie opinioni... beh, tanto meglio!, per l'intero 'movimento' di appassionati.

Detto ciò, Claudio: il Cairdeas era proprio indifendibile, eh! Era l'opinione collettiva del panel numeroso del forum!, non cercare di insabbiare! Abbiamo i testimoni! :marameo:

Tu bevi da morire, non pensi all'avvenire?

Il primo blog di whisky tasting notes in italiano.
http://www.whiskyfacile.com
da angelshare mar feb 11, 2014 12:08 pm
Tra l'altro non scordiamoci che i single malt sono delle nicchie, che spesso hanno "carattere" per alcuni ma che per altri sono difetti (sono talmente di nicchia che creano delle vere e proprie tifoserie). Se fai una analisi organolettica di un Mortlach senza saperne nulla pensi che abbia degli off-flavours (Se vedi il colore del Cardeas pensi a un cocktail :hahaha: ). Per questo le cieche e i panel premiamo i prodotti bilanciati molto spesso.

Davide Terziotti
angelshare.it
Notizie e curiosita' dal pianeta whisky
da Hal9000 mar feb 11, 2014 12:40 pm
whiskyfacile ha scritto:
Hal9000 ha scritto:
Inoltre, quando vedo un numero che sintetizza un giudizio (soggettivo) su un prodotto, lo vorrei proporzionale alla sua bontà (sempre intesa soggettivamente), altrimenti è solo un esercizio di stile senza alcun valore (tanto vale fare la tua scheda senza esprimere alcun numero).



ciao Luca, siccome sei persona sempre precisa e argomenti in modo intelligente, mi piace rivolgermi a te perché mi interessa questa tua frase; in che senso intendi che vorresti un numero che sintetizza un giudizio su un prodotto "proporzionale alla sua bontà"? intendi "un voto che dia conto di quanto è piaciuto il whisky a chi lo assaggia"?

questa discussione è per me molto stimolante, perché mi aiuta a riflettere su come mi comporto e sul modo in cui quel che faccio può esser percepito. io e Giacomo, quando beviamo e prepariamo le schede di degustazione per il sito (non siamo dei professionisti, per fortuna!, ci piace farlo solo per divertimento - come credo capiti a chiunque lo faccia non per lavoro: il nome del sito di Serge è whiskFUN non per sbaglio) giochiamo a dare un voto numerico 'finale', e questo tendenzialmente è sempre legato a (banalmente) 'quanto ci è piaciuto berlo'. che so, il laphroaig cairdeas 2013 già non era granché di suo, poi aveva preso un voto un po' più basso perché tradiva lo spirito della distilleria (è un po' il discorso che faceva davide sui mortlach...). a me pare che debba sempre essere così, credo che uno che abbia delle velleità di valutazione "oggettiva" su un whisky sbagli tutto fin dall'inizio. poi naturalmente uno può avere più e meno competenze, può avere più e meno esperienza, può avere gusti più e meno vicini al singolo lettore che allora lo 'eleggerà' a degustatore di riferimento.
allo stesso modo, a mio parere si tende a dare troppo valore al "voto" finale, mentre contano tanto di più le note di degustazione vere e proprie... la lingua è in grado di rendere giudizio alla complessità di un prodotto molto più di un numero, direi.

in ogni caso, secondo me chi prende troppo sul serio le valutazioni dei siti di tasting notes ha frainteso fin dall'inizio lo spirito di questi siti.

Ciao e grazie.
Il tuo intervento è un po’ la sintesi puntuale del discorso, su cui non mi dilungo perché è ampiamente condivisibile (e poi se sono troppo prolisso mia moglie mi dice che non mi legge nessuno!).
Sì, hai compreso bene. Quello che volevo dire è semplice, alla luce di un percorso prettamente ludico ed edonistico: se tu decidi di dare un voto, quel voto può solo rispecchiare la tua personale scala di valori: se dai 85 al whisky A e 80 al whisky B, significa semplicemente che ritieni il whisky A migliore di B, lasciandoti la più ampia discrezionalità su come hai ottenuto quei numeri (eventualmente, se ci sono, mi andrò a leggere i commenti).

Per quanto riguarda le guide dei vini, non mi sembra che siano un riferimento adeguato, dato che escludono produttori per motivi ideologico-comportamentali. Quando poi hanno cominciato ad incrociare i risultati delle guide, sono cominciati gli insulti e le minacce.

Luca
da Hal9000 mar feb 11, 2014 1:11 pm
I love Laphroaig ha scritto: Il tutto "migliora" creando panel "numerosi"

:ok:
...conclusione inevitabile.

Luca
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