da Lorenzo_P
mar feb 03, 2015 1:14 pm
Spero di aver postato nella sezione giusta, ma da un po' di tempo mi sorge una domanda (rivolta più che altro ai taster):
Perché nelle degustazioni o "recensioni" come le chiamo io, lo vedo più o meno da parte di tutti, il rapporto "qualità/prezzo" non sempre viene preso in considerazione? (questo non solo per taster italici ma anche esteri).
Nel senso, ok, tutte le degustazioni sono pur sempre opinioni soggettive e come tali uno può arguire che un certo imbottigliamento sia una ciofeca o sia appena sufficiente, mentre a qualcun altro potrebbe piacere.
Al tempo stesso spesso vedo recensiti imbottigliamenti indipendenti, serie limitate o sicuramente dai prezzi importanti sui quali immagino sia difficile dire perfino un eventuale prezzo di mercato, anche perché avranno una bassa reperibilità. Nel senso, un whisky da 500/1000€ alla bottiglia può essere (e spero lo sia) eccellente ma è davvero così migliore rispetto ad un imbottigliamento originale o di altri più a portata delle tasche dei comuni mortali?
Però il punto è sempre lo stesso: perché spesso non si conta il prezzo nello stilare la valutazione finale?
Magari a voi la domanda sembrerà strana, ma ho fatto per qualche anno il recensore di hardware per PC; di sicuro non è attività paragonabile, ma lì è impossibile prescindere da un rapporto qualità prezzo, anche se ovviamente è più facile risultare oggettivi (ad esempio su qualità costruttive, performance e quant'altro).
Qualcuno mi illumina?
Perché nelle degustazioni o "recensioni" come le chiamo io, lo vedo più o meno da parte di tutti, il rapporto "qualità/prezzo" non sempre viene preso in considerazione? (questo non solo per taster italici ma anche esteri).
Nel senso, ok, tutte le degustazioni sono pur sempre opinioni soggettive e come tali uno può arguire che un certo imbottigliamento sia una ciofeca o sia appena sufficiente, mentre a qualcun altro potrebbe piacere.
Al tempo stesso spesso vedo recensiti imbottigliamenti indipendenti, serie limitate o sicuramente dai prezzi importanti sui quali immagino sia difficile dire perfino un eventuale prezzo di mercato, anche perché avranno una bassa reperibilità. Nel senso, un whisky da 500/1000€ alla bottiglia può essere (e spero lo sia) eccellente ma è davvero così migliore rispetto ad un imbottigliamento originale o di altri più a portata delle tasche dei comuni mortali?
Però il punto è sempre lo stesso: perché spesso non si conta il prezzo nello stilare la valutazione finale?
Magari a voi la domanda sembrerà strana, ma ho fatto per qualche anno il recensore di hardware per PC; di sicuro non è attività paragonabile, ma lì è impossibile prescindere da un rapporto qualità prezzo, anche se ovviamente è più facile risultare oggettivi (ad esempio su qualità costruttive, performance e quant'altro).
Qualcuno mi illumina?
