ZioWhisky ha scritto:sergio76 ha scritto:A voi custodi del sacro glencarin, paladini delle papille gustative e difensori del Dio m

alto.

Pronti a scacciare il povero J.D. nel più profondo degli inferi.
Una roba del genere mi ricorda gli intrugli del far west distillati anche con petrolio e bacche di belladonna.
Infatti ne ho comprate due bocce, così agevoliamo l'economia locale in quanto imbottugliato dalla dilmoor di bergamo.
Ode al coraggio, ma, l'hai assaggiato?

Trattasi di Black Mine North America blended invecchiato tre anni ed imbottogliato in provincia di Bergamo. Il nome evoca i territori sconfinati ed isolati, forse i più sperduti del Canada.
All'ispezione visiva si evince una tonalità ambrata, calda e profonda. Dono della superba sapienza del blender, nel restituire un giusto equiliblio all'improbabile colore dalla madre barrel nei confronti del risultato finale.
Odore: decisamente alcolico fra spirito e copertone dal quale emerge con fermezza a denotarne la sua giovinezza, in netto contrasto col suo colore. Lasciando spazio poi ad una tenue vaniglia a ricordo di una botte già esausta, madre in passato di più alti dram.
Il gusto è pungente, più grapposo, ruvido con un leggero sciroppo di caramello che accompagna da sottofondo. Vano il tentativo di individuarne i grani costituenti.
Finale fortunatamente inesistente a parte un leggero pizzicorio sulla mucosa interessata dal contatto del distillato.
Altamente consigliato per dissuadere i giovani dall'alcol, o per suicidarsi in modo triste ed alternativo ai tradizionali e spicci metodi, così da lasciare liberi ferrovie e marciapiedi. Oppure come allontanare amici beoni o parenti scrocconi in modo low cost.
Alla scoperta delle caramelle ,noci, mele, pere, frutti di bosco e big babol nei distillati. Ma dove sono?