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da Nietzsche613 gio gen 29, 2015 4:38 pm
...Ho pensato di iscrivermi in questo forum subito dopo aver letto le opinioni del "bevitore raffinato". Le reputo estremamente interessanti, mi sono state utilissime... in certi casi mi hanno addirittura illuminato. L'unica cosa che non condivido sono i pensieri sul grado alcolico di alcuni single malt. Costui reputa alcuni single malt non esattamente al top a causa di un grado alcolico non abbastanza elevato. Tanto per fare un esempio, come si può definire un Glenlivet 25 anni non al massimo? Il punto di forza del Glenlivet è l'eleganza... la raffinatezza... non di certo la potenza. Ogni single malt ha la sua filosofia... al di là del grado alcolico più o meno elevato. Non è detto che un grado alcolico più elevato dia più personalità a un single malt. Se una distilleria come The Glenlivet ha deciso di mantenere un grado alcolico molto contenuto nonostante un importante invecchiamento, beh un motivo dovrà pur esserci.......
da angelshare gio gen 29, 2015 5:40 pm
in linea di principio sposo il tuo pensiero, la "complessità" o "la persistenza" di un malto non sono necessariamente una cosa sempre positiva rispetto al contrario. Ripeto sempre che ci deve essere coerenza tra naso e palato prima di tutto.
Quando ci sono commenti sulla mancanza di alcool spesso però si parla di una cosa diversa.
Discorsi di filtratura a freddo a parte (che è obbligatoria sotto una certa soglia di %vol), l'alcool è una componente fondamentale sia da un punto di vista olfattivo, che gustativo che tattile. Quando si dice che la gradazione bassa penalizza (a volte anche quelle alte se troppo spigolose) è spesso per denotare questa differenza tra naso e bocca, a un naso molto ricco magari si presenta poi un po' scarico e acquoso in bocca. Ma i rater ovviamente sono esseri umani e possono anche sbagliarsi :lollol:

Davide Terziotti
angelshare.it
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da FedeNovara gio gen 29, 2015 5:46 pm
angelshare ha scritto:Quando si dice che la gradazione bassa penalizza (a volte anche quelle alte se troppo spigolose) è spesso per denotare questa differenza tra naso e bocca, a un naso molto ricco magari si presenta poi un po' scarico e acquoso in bocca. Ma i rater ovviamente sono esseri umani e possono anche sbagliarsi :lollol:


concordo, da rater, su tutto.

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Il whisky continua a fare schifo.
da Nietzsche613 gio gen 29, 2015 6:52 pm
angelshare ha scritto:in linea di principio sposo il tuo pensiero, la "complessità" o "la persistenza" di un malto non sono necessariamente una cosa sempre positiva rispetto al contrario. Ripeto sempre che ci deve essere coerenza tra naso e palato prima di tutto.
Quando ci sono commenti sulla mancanza di alcool spesso però si parla di una cosa diversa.
Discorsi di filtratura a freddo a parte (che è obbligatoria sotto una certa soglia di %vol), l'alcool è una componente fondamentale sia da un punto di vista olfattivo, che gustativo che tattile. Quando si dice che la gradazione bassa penalizza (a volte anche quelle alte se troppo spigolose) è spesso per denotare questa differenza tra naso e bocca, a un naso molto ricco magari si presenta poi un po' scarico e acquoso in bocca. Ma i rater ovviamente sono esseri umani e possono anche sbagliarsi :lollol:

Concordo... però secondo me il discorso è più soggettivo... ciò che per te è scarico per me potrebbe essere fine... A mio parere nessun The glenlivet appare scarico e acquoso alla bocca... nemmeno il base di 12 anni. Potrei definire scarico e acquoso un Glen Grant 5 anni. Per quanto mi riguarda nessun The Glenlivet è è deludente alla bocca rispetto al naso. Semmai lo sento molto armonico sia al naso che alla bocca. E' un single malt nato per piacere, che non ha bisogno di imporsi più di tanto né al naso né alla bocca. E poi chi dice che un single malt sopraffino al naso debba per forza raggiungere la stessa intensità alla bocca per essere un eccellente prodotto? Gli estimatori del The Glenlivet non ricercano persistenze gustative particolari e prolungate, bensì un single malt sì di carattere, ma al tempo stesso facile da bere. Non vogliono meditare e contemplare come si fa di fronte a un Lagavulin. Semmai vogliono rilassarsi senza rinunciare alla qualità.
da IlBevitoreRaffinato gio gen 29, 2015 11:45 pm
Salve,
sono l'autore e il gestore del sito web "Il Bevitore Raffinato". Premesso che ogni parere è soggettivo, come da me più volte ribadito e premesso che rispetto sempre l'opinione altrui, mi permetto di chiarirle il mio punto di vista. Non ho mai ritenuto che il grado alcolico elevato fosse indispensabile: semplicemente, ritengo che alcuni whiskies siano "menomati" da un tenore alcolico non all'altezza della struttura del malto e che, di conseguenza, una gradazione bassa tenda a penalizzare whisky che, in caso contrario, nella mia agenda personale sarebbero decisamente più interessanti. Non sono di certo l'unico a pensare che un grado alcolico troppo basso, peraltro deciso per ragioni commerciali e di produzione (evitando di diluire con acqua, la produzione è ovviamente minore), penalizzi dei malti con caratteristiche di base molto interessanti. Sicuramente, il corpo del whisky ne risente quando la gradazione è troppo bassa. Glenlivet manterebbe ugualmente eleganza se il grado alcolico fosse leggermente superiore. Non ho mai asserito che dovesse essere un grado pieno, semplicemente avrei auspicato un imbottigliamento al 46%. Come scrissi nella recensione che lei ha citato, lo trovo infatti un malto interessante che, a mio modesto parere, potrebbe essere più espressivo con un corpo più deciso (imputabile a un aumento, pur leggero, di gradazione).Indubbiamente, quando recensisco un prodotto, tendo a valutare tutti i singoli aspetti, armonia in primis. La complessità non è data dalla gradazione, ma la gradazione influisce su gusto e olfatto e, pertanto, è da tenere in considerazione nella disamina.
E' un peccato, a mio avviso, quando un whisky perde qualcosa per un corpo non all'altezza delle altre caratteristiche. Ciò ovviamente non toglie che Glenlivet sia un malto tendezialmente piacevole che qualcuno gradirà di più, altri meno. E' naturale e normale, così come per tutti gli altri whiskies o distillati.
Al contempo, ritengo che ci siano dei whisky che non subiscano questa "penalizzazione": Lagavulin 16 y.o, ad esempio. Lo trovo perfetto già con i suoi 43%, pur avendo avuto modo di assaggiare in distilleria la versione Cask Strength, assolutamente non spigolosa ed estremamente interessante. Quando chiesi, ironicamente, perchè non lo producessero così, mi fu laconicamente risposto: "Lo faremmo, ma non riusciremmo a soddisfare la domanda...."
Ovviamente, lo ribadisco, questo è il mio singolare punto di vista. Alcuni mi daranno ragione, altri no. Lei è ovviamente libero di pensarla come preferisce, ma la prego di non interpretare erroneamente il mio pensiero sull'argomento. ;) Colgo l'occasione per ringraziarla del suo parere, anche in merito al sito. Mi fa piacere le sia stato utile.

Cordialmente
Giuseppe Napolitano

P.S. Ho appena notato il doppio topic, ho pensato di rispondere anche in questo che sembra essere più attivo :mrgreen: Ah, le ho dato del Lei unicamente perchè non ho ancora avuto il piacere di conscerla, non certo per inutili formalità. Sono una persona molto informale :mrgreen: :mrgreen:

Il mio sito, dedito alla pubblicazione di tasting notes: http://www.ilbevitoreraffinato.com
da bob sbaly ven gen 30, 2015 1:02 am
Nietzsche613 ha scritto: Gli estimatori del The Glenlivet non ricercano persistenze gustative particolari e prolungate, bensì un single malt sì di carattere, ma al tempo stesso facile da bere. Non vogliono meditare e contemplare come si fa di fronte a un Lagavulin. Semmai vogliono rilassarsi senza rinunciare alla qualità.


...Io "medito" anche con un Nadurra 16: è un cask strenght, ed è assolutamente
elegante e bevibile, oltrechè complesso!!!...Mai generalizzare troppo!!! :( :(

Whisky is like sex:
when it's good, it's good
when it's bad, it's still pretty good
da I love Laphroaig ven gen 30, 2015 8:12 pm
Se un whisky (ma potremmo anche dire un distillato) è "ottimo" ed ha una gradazione alcolica ritoccata verso il basso il naso ci guadagna tanto, lo rende affascinante e molto "profumato". Poi il primo sorso ne rivela spesso i limiti e la fantasia porta a dire "chissà cosa sarebbe stato a gradazione piena", aspettativa tutta da dimostrare...
Ok per la gradazione piena, ok per le considerazioni in merito al corpo (= bocca, dopo l'ingresso), diciamo che non è regola universalmente valida che la gradazione piena vince sempre. L'equilibrio non è facile da trovare ed è molto condizionato dall'evoluzione che lo spirito ha in bottiglia nei primi due mesi. Chi riesce a prevederlo azzecca il risultato, altrimenti è come lanciare una monetina.
Partendo da una degustazione direttamente dalla botte, nessuno si sognerebbe mai di aggiungere acqua ma lì il "contorno" e la bassa temperatura condizionano molto.

Claudio Riva 8-)
I love Laphroaig, www.laphroaig.it
WhiskyClub Italia, www.whiskyclub.it
da Nietzsche613 sab gen 31, 2015 1:29 am
L'hai detto: "aspettativa tutta da dimostrare". Ciò che stavo cercando di spiegare al "bevitore raffinato".
La mia impressione è che lui dia più importanza al corpo che al naso. E quando scrive che bada in primis all'armonia in generale del prodotto, a mio parere si contraddice.
da bob sbaly sab gen 31, 2015 8:44 am
Nietzsche613 ha scritto: E quando scrive che bada in primis all'armonia in generale del prodotto, a mio parere si contraddice.


Ho l'impressione che cercare corrispondenza tra aromi e sapori abbia a che fare
con la ricerca dell'armonia.. :] :] .Sempre ammesso che consideriamo l'armonia un
valore!!!

PS x tutti, specialmente gli admin
Non si potrebbe unire sti due thread simili, od almeno chiuderne uno? Mi sento
un po' schizofrenico a seguirli entrambi!!!!... :picchiatesta: :picchiatesta:

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