Questa mattina ci sono state consegnate le copie del primo numero di Fine Spirits e ci siamo subito buttati nella lettura. Molti articoli tradotti da whiskyMag usciti nei numeri scorsi, altri articoli scritti da "corrispondenti italiani" della materia. Tra i tanti sul whisky troviamo un bell'articolo sulla distilleria SpringBank, poi uno su Ardbeg e sul suo "alligator", un altro sulla "Via del Whisky", altri 2 articoli generici dedicati al distillato d'orzo e poi numerosi articoli sul Rum a firma di Luca Gargano, un altro dedicato alla distilleria J.M. della Martinica, altri sul Calvados e Gin e dulcis in fundo un bellissimo pezzo su Capovilla.
Il 60% delle pubblicità e inserzioni commerciali viene da prodotti distribuiti da Velier il che fà intuire che l'azienda di Genova abbia voluto e aiutato fortemente la nascita di questo progetto. Del resto non è una novità che la Velier, da sempre, faccia tendenza in questo campo, che si muova sempre con iniziative innovative e mosse spesso da grande passione per gli argomenti trattati.
Il taglio della rivista è proprio sullo stile di WhiskyMag, con le rubriche degli eventi dedicati, concorsi, consigli per l'acquisti e pubblicità varie. Piccola, compatta, succulenta e molto bella e interessante. Ovviamente non hanno scoperto l'acqua calda, ma si sentiva il bisogno qua in Italia di una rivista di settore dedicata al mondo degli spirits. Altri in precedenza ci avevano provato, costruendo la rivista con poco razzocinio e soprattutto poca competenza della materia., finando per non avere più niente da dire dopo sole 3/4 uscite. Inoltre il gruppo che c'è dietro fa intuire grande competenza e voglia di innovare e sperimentare. Molto belle sono anche le foto dei vari articoli.
Noi ci/gli auguriamo che dopo questi primi numeri sperimentali, la rivista diventi completamente indipendente ed esca come numero unico e non più come allegato. Inoltre che quanto prima passi a Bimestrale.